sabato, 20 Aprile 2024

A Napoli protesta dipendenti compagnie private

I marittimi protestano per piano orario dell’assessorato ai Trasporti

Questa mattina si è svolta la protesta dei marittimi delle compagnie di navigazione private che operano i collegamenti tra Napoli e le isole dell'arcipelago campano. I lavoratori hanno dato vita ad assemblee spontanee con ripercussioni sul servizio e disagi per gli utenti. La motivazione della protesta è da ricercare nel piano orario dell'Assessorato ai Trasporti della Regione Campania che, domani sarà al centro di un vertice convocato dall'assessore regionale ai trasporti. "Da un lato si evidenzia scarsa sensibilità verso l'armamento privato, d'altro canto mette a rischio la qualità del servizio e quindi poca attenzione verso l'utenza",spiega la segreteria regionale della Fit Cisl che chiede la convocazione da parte della Regione dei soggetti pubblici e privati e dei sindacati per trovare una soluzione equa e condivisa che tenga conto delle normative vigenti, delle difficoltà  dell'armamento privato e delle necessità dell'utenza. In campo è scesa anche l'Acap (associazione cabotaggio armatori partenopei), che rappresenta la totalità  delle aziende private che effettuano i collegamenti marittimi nel Golfo di Napoli. In una lettera inviata agli enti locali interessati, Provincia di Napoli e sindaci l'associazione denuncia la "problematica che interessa il settore e minaccia la stabilità del servizio, con effetti negativi per l'utenza già manifestatisi nei primi giorni dell'anno 2011". Inoltre, l'Acap ricorda che il piano triennale dei collegamenti marittimi è scaduto il 4 aprile 2010. Successivamente, con delibera della Giunta Regionale (359 del 2010) veniva disposta la proroga fino al 3 novembre 2010, ulteriormente prorogata  al 31 dicembre 2010 (delibera 744 del 2010). A fronte di questa situazione, "le compagnie hanno rappresentato l'impossibilità di poter assumere obblighi di servizio per un periodo inferiore ai 3 anni, tempo necessario per pianificare l'ammortamento dei costi del servizio". Richiesta caduta nel vuoto visto che, l'assessorato è intervenuto disponendo un'ulteriore proroga al 30 settembre 2011. Onde evitare ulteriori disagi le compagnie private si sono impegnate a continuare il servizio fino al 15 gennaio. Gli armatori privati intanto, auspicano, che venga scongiurata "l'ipotesi prospettata nel decreto 402/2010 dell'Assessorato ai Trasporti cui conseguirebbe dal 16 gennaio prossimo la cessazione delle attività delle compagnie private con il caos nei servizi marittimi e l'azzeramento dei livelli occupazionali".

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