lunedì, 23 Dicembre 2024

Capri perde 7% di presenze nel primo semestre 2012

In calo soprattutto gli italiani (-14%) mentre resistono gli stranieri. E perdono colpi i 5 stelle

Sono in diminuzione le presenze di turisti a Capri. Secondo i dati del I semestre dell’anno elaborati dall’Azienda Autonoma di Cura, Soggiorno e Turismo dell’isola, il periodo gennaio/giugno registra un calo di arrivi dello 0,29%, rispetto allo stesso semestre del 2011, e una diminuzione di presenze del 7,17%. A subire una flessione è sono le presenze degli italiani che segnano un calo del 14,40% mentre per gli stranieri la diminuzione è dell’1,58%.
Negli alberghi a 5 stelle si segnala -7,80% di presenze globali, con un crollo di presenze italiane intorno al -20,87%. Bene, invece, gli esercizi extralberghieri con un +12,92% di presenze in totale, di cui un +2,20% degli italiani. La vacanza di lusso, dunque, cede il passo al low cost anche a Capri.
L’indice dell’occupazione dei posti letto nel mese di giugno 2011 era del 70% circa, mentre nel 2012 è sceso al 61% con un decremento del 13,35%, ciò vuol dire che il 40% circa dei posti letto a giugno sono rimasti vacanti. Confrontando le presenze giugno2011/giugno 2012 si evidenzia complessivamente un -11,50%. Nonostante ciò si può segnare un aumento di arrivi e presenze di turisti brasiliani, inglesi, tedeschi e finlandesi, mentre gli americani, pur guidando la classifica dei vacanzieri esteri, calano del 10,31% in confronto all’anno scorso. Male anche il movimento portuale con  segno negativo, 18.194 arrivi in meno e 74 attracchi in meno in arrivo e partenza, con una media dei passeggeri giornaliera in entrata e in uscita a giugno 2012 che si è attestata sulle 16.900 unità.
“Quello dei turisti italiani – commenta Sergio Gargiulo, presidente Federalberghi isola di Capri – è un calo fisiologico. Guardando a quello che sta accadendo altrove non dobbiamo essere troppo pessimisti. Ci sono località che stanno avendo cali di presenze molto più consistenti di Capri dove tutto sommato la diminuzione di arrivi è contenuta. Ciò che più preoccupa invece è il calo dei fatturati degli alberghi costretti ad abbassare le tariffe per poter lavorare. Molte attività economiche dell'isola hanno ancora il coraggio di aumentare i prezzi, mentre noi albergatori siamo costretti a calare le tariffe. Proprio noi che siamo gli unici sempre in prima fila nella promozione turistica”.

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