L’Aeroporto di Bologna conferma gli investimenti previsti dal piano industriale, ma rimodula i tempi dei due più importanti. L’ampliamento del terminal, i cui lavori avrebbero dovuto iniziare nel 2022, è posticipato di almeno tre anni: se ne riparlerà nel 2025-26, a meno che la ripresa non sia più accelerata di quanto previsto oggi. E il parcheggio multipiano non sarà avviato prima di inizio 2023, ma anche questo dipenderà dagli scenari futuri. Lo ha spiegato l’ad dell’Aeroporto Nazareno Ventola, in una conferenza stampa tenuta insieme al presidente del Marconi Enrico Postacchini per fare il punto della società dopo due anni di pandemia.
Gli investimenti, spiegano i vertici della società, non si sono fermati: il Marconi ha investito oltre 30 milioni nel 2020 e dieci nel 2021. E per il futuro, assicura Ventola, “la strategia di Aeroporto di Bologna comunque rimane confermata nei suoi fondamenti”.
Ma nel 2022 è già certo che non verranno distribuiti dividendi (anche per via dei prestiti 2020 garantiti da Sace), mentre il 2021 si chiuderà in perdita.
“È andata meglio del ’20 e peggio del ’19 – commenta Ventola – È un percorso di ripresa graduale e accidentato come sappiamo, con momenti di alti e momenti di bassi. Questo è un periodo un po’ più complesso, di fine anno, legato al risorgere della pandemia a livello internazionale”. A dicembre i passeggeri sono 15mila al giorno. Come gli altri aeroporti, anche il Marconi attende di scoprire quanti degli 800 milioni di aiuti arriveranno a Bologna: “Non saranno sufficienti a compensare le perdite, però aiuterebbero molto”, commenta Ventola.
Intanto tengono banco anche i continui guasti del People Mover, il monorotaia che collega Aeroporto e stazione: “Crea un disservizio e dispiace ovviamente, perché è un problema tecnico. Ma sull’utilità dell’opera non ci sono dubbi”, assicura Postacchini.
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