Con la mostra ‘Ebrei, una storia italiana, i primi mille anni’ il 13 dicembre a Ferrara sarà inaugurata una prima parte del Meis, Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah, con la conclusione dei restauri dell’ex carcere cittadino. Entro il 2020 dovrebbe terminare anche la costruzione di altri 5 nuovi edifici. Ad annunciarlo Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali, ricordando che l’idea originale fu di Vittorio Sgarbi e Alain Elkann.
“Si tratta di un’operazione di grande importanza alla cui promozione siamo ora chiamati a lavorare e che non a caso abbiamo voluto legare alla giornata europea della cultura ebraica che si celebra domenica prossima. A questo proposito insieme al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca già da quest’anno lavoreremo per indirizzarvi il turismo scolastico”, ha detto il ministro. Oggetto della narrazione del museo sono 2.200 anni di vitale e ininterrotta presenza degli ebrei in Italia, per valorizzarne le tradizioni e i fondamentali contributi alla storia e la cultura del paese, come ha sottolineato il presidente del Meis Dario Di Segni, per il quale il museo si pone l’obiettivo di essere un polo culturale sull’ebraismo, di far conoscere la vita, il pensiero e la cultura ebraica italiana, di essere un luogo aperto e inclusivo, un laboratorio di idee e riflessioni.
La mostra che lo apre a dicembre non è temporanea, ma prefigura la prima parte di ciò che esporrà il museo, di cui è stato presentato anche il logo, in concomitanza con la presentazione a Roma delle iniziative italiane per la Giornata europea della cultura ebraica, che domenica 10 settembre coinvolge 35 paesi.