“Questa è la mia Regione e questa è la cattedrale della mia città. Non importa dove io vado nel mondo, quando torno a casa e mi trovo davanti questo monumento mi commuovo sempre”. Sono le parole di Luciano Pavarotti ricordate da Stefano Accorsi, testimonial dell’Emilia-Romagna, nel suo nuovo video tributo ‘La stella di Pavarotti, tra Modena e il mondo’ pubblicato in onore alla stella della lirica italiana, nel quindicennale della sua scomparsa.
L’episodio a cui fa riferimento l’attore bolognese è del 1990 quando, durante una conferenza stampa in occasione di una sua performance al teatro Bolshoi di Mosca, il tenore mostrò al pubblico una fotografia del Duomo di Modena.
Nel video, la voce di Accorsi e la successiva testimonianza di Nicoletta Mantovani, raccontano del profondo legame del Maestro con la sua terra e con il Duomo in particolare, dove si esibiva da bambino con il padre Fernando e la Corale “G. Rossini” e di quel suo desiderio irrefrenabile di portare l’opera ovunque e a tutti. Desiderio che lo ha sempre spinto a tornare nella sua amata città, nonostante gli impegni lavorativi in giro per il mondo.
Il video si apre con una veduta aerea dei simboli architettonici del capoluogo emiliano, sulle note dell’opera verdiana “Rigoletto”, nella versione dell’Orchestra “Senzaspine” di Bologna. Un itinerario di grande bellezza nel cuore della città, con una passerella di alcuni ritratti del tenore, per poi toccare monumenti come la statua a Ciro Menotti e i siti Unesco: il Duomo di Modena, situato nella bella Piazza Grande e l’imponente sentinella, la Torre Ghirlandina.
“Da Modena al mondo, passando per la Walk of Fame di Hollywood: oggi, a 15 anni dalla scomparsa, la sua stella brilla ancora, eterna come la sua voce”. Con queste parole Accorsi conclude l’omaggio al “Maestro”, citando il prestigioso riconoscimento che il 24 agosto di quest’anno, ha visto porre l’iconica stella sul marciapiede dell’Hollywood Boulevard, in memoria del leggendario tenore italiano scomparso nel 2007 all’età di 71 anni.
Protagonista della seconda e ultima parte del video è la presidente della Fondazione Luciano Pavarotti nonché moglie del tenore modenese, Nicoletta Montovani, intervistata nella “Casa Museo Luciano Pavarotti”.
“Luciano amava tantissimo Modena – dichiara Mantovani – e cercava sempre di farla visitare a tutti, agli amici, alle grandi star perché per lui era la città più bella del mondo”. Mantovani prosegue poi sottolineando che il marito aveva a cuore tanti luoghi della sua città, come la Ghirlandina, il Duomo, il Teatro Comunale Pavarotti-Freni, dedicato a lui e alla sua collega cantante Mirella Freni.
L’amore per la sua Mantova ha spinto Pavarotti e la moglie ad aprire al pubblico la casa che lui ha costruito e in cui ha vissuto i suoi ultimi giorni. Un luogo in cui i visitatori, prima di congedarsi, riferiscono spesso alla moglie di respirare ancora l’energia del “Maestro”, confermando che qui “ritrovano l’artista, ma anche l’uomo. Luciano aveva una missione – conclude Nicoletta Mantovani nel filmato– oltre a divulgare l’opera a tutti era quella di sostenere i giovani. Chiunque bussava alla sua porta lui apriva e insegnava, perché diceva che una voce è come un fiore selvaggio e può crescere ovunque”.