Guerra Russia-Ucraina rallenta prenotazioni negli hotel della Romagna

“L’inflazione, il caro bollette, ora la guerra in Ucraina. Dopo la pandemia, le nuove emergenze hanno ripercussioni immediate sul turismo. Fino a poche settimane fa la Romagna guardava a Pasqua come al ‘banco di prova’ – secondo le parole del sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad – dopo la quarta ondata di Covid. Da fine febbraio il quadro è cambiato con l’invasione russa in Ucraina e ora le prenotazioni negli hotel della riviera romagnola per la primavera sono in rallentamento”.
“Quest’anno ci aspettavamo quantomeno di fare dal punto di vista estivo un exploit simile a quello dell’anno scorso, le premesse c’erano tutte – afferma il presidente di Federalberghi Riccione Bruno Bianchini – La guerra però sta un po’ incrinando le certezze che avevamo in merito alla primavera – prosegue l’albergatore – Questo non vuol dire che non ci sono richieste. Semplicemente c’è un rallentamento della domanda. Per l’estate aumentano le aspettative degli hotel, dato che le richieste continuano ad esserci – rivela Bianchini – Bisognerà vedere se questo aumento dei costi non influisca sulla permanenza media di coloro che vengono in vacanza. Al momento siamo ancora moderatamente ottimisti.La mancanza del mercato turistico russo per la Romagna si farà sentire. Su questo fronte “la situazione non è rosea per nulla”, conclude il presidente. 

editore:

This website uses cookies.