Aprire i parchi ai turisti, ai cittadini, alle palestre con possibilità di delivery alimentare e allenamenti all’aria aperta. Allargare i dehors dei ristoranti e dei bar nelle piazze e nelle strade per fruire di tutti gli spazi possibili e garantendo le distanze interpersonali. E ancora pranzi e cene intrattenimento a richiesta per i bambini sotto gli ombrelloni che saranno per ovvi motivi distanziati. Sono alcune delle idee che il Comune di Rimini sta mettendo in campo dalla spiaggia, al centro, ai negozi di vicinato, ai parchi in vista della cosiddetta Fase 2 dell’emergenza coronavirus “L’orizzonte della cosiddetta Fase 2 – hanno detto l’assessore alle Attività economiche Jamil Sadegholvaad e l’assessore al Demanio Roberta Frisoni – si preannuncia inedito per il tessuto socioeconomico riminese e per le sue imprese e aziende”.
Il Comune di Rimini, oltre alle modalità di supporto e aiuto più canoniche e già avviate (come la no tax area ad incidere sugli affitti degli immobili, sospensione fino al 31 luglio dei tributi principali), propone un nuovo modo di fruire la città per garantire il distanziamento sociale la ‘Rimini Open Space’, ossia allargare gli spazi, consentendo il distanziamento e relazioni in sicurezza e dando più certezze per la ripresa a più di 2.000 attività che, direttamente o da indotto, danno lavoro a oltre 20 mila persone. Per quanto riguarda i dehors verrà formalmente richiesto dal Comune di Rimini a Prefettura e Soprintendenza di sostenere l’idea che si possa estendere l’autorizzazione a durata biennale. Allo studio anche l’ipotesi di rimodulazione su Cosap e parte variabile della Tari.