La stagione termale 2022 in Emilia Romagna è ripartita a pieno regime, segnalando un evidente recupero e un numero di clienti ospitati superiore rispetto al 2021, oltre che a un fatturato complessivo confortante. Un trend positivo dunque, condizionato però dal caro energia che pesa sugli sforzi del comparto. Ne ha dato notizia Lino Gilioli, presidente COTER – Consorzio del Circuito Termale dell’Emilia Romagna, che insieme a Daniela Camboni, giornalista ATP Servizi Emilia Romagna, ha dialogato con Massimo Caputi, presidente di Federterme, sul tema del rilancio delle terme italiane e con Marco Conti, specialista in Fisioterapia e Idrologia Medica.
“Il 2022 segna con decisione il rilancio delle Terme e l’Emilia Romagna guida questo percorso che vede la significativa crescita delle cure termali, delle attività riabilitative, e del benessere che finalmente torna anch’esso ad essere protagonista dello sviluppo del nostro settore. Possiamo dire che abbiamo ‘navigato in un mare in tempesta’ condizionato pesantemente dalle bollette energetiche che ancora tormentano i bilanci aziendali”, ha detto Lino Gilioli.
Dal punto di vista delle tendenze emerge un trend positivo anche nell’ultima parte della stagione facendo segnare punte di affluenza decisamente buone. “Le nostre 23 strutture hanno registrato un buon incremento dal punto di vista degli arrivi, con il 45% in più rispetto al 2021 e un aumento del 48% delle prestazioni. Non solo, gli arrivi ASL segnano un + 33% , quelli privati +43% e quelli benessere raddoppiano. La riabilitazione sia motoria che respiratoria cresce del 31% e supera il livello del 2019”, ha aggiunto Gilioli.
A favorire questa crescita anche la ripresa dei flussi extraregione che ha contribuito ad attivare il movimento turistico delle località termali, anch’esso in significativo incremento sul 2021.
Dai dati emerge inoltre che la ripresa delle cure termali è guidata dal genere femminile che aumenta del 50% sullo scorso anno e dal riavvio della clientela pediatrica che segna + 43%. Il benessere riparte e accelera lasciando intravedere forti potenzialità e un imminente riaggancio con i dati pre-pandemia. La riabilitazione che rappresenta per le Terme dell’Emilia Romagna un asset importante recupera già oggi i buoni risultati del 2019. Vanno bene le “cure d’acqua” (bagni, fanghi, piscine termali) mentre è più timida la ripresa delle cure dell’apparato respiratorio che pur rappresentano un’ottima terapia naturale, molto importante per rafforzare il sistema immunitario e accrescere le difese naturali dell’organismo. “Interpretiamo questo dato come ancora condizionato dal periodo pandemico e confidiamo che il forte incremento della componente femminile si possa tradurre nel corso della prossima stagione in una decisa ripresa anche di queste terapie naturali rispetto alla quale le Terme dell’Emilia Romagna rappresentano una eccellenza del sistema termale italiano”, ha concluso Gilioli.
“L’epidemia da COVID non ha arrestato gli arrivi, anzi ha sancito la vigilia di un nuovo sviluppo del comparto termale improntato sulla ricerca del benessere e della salute. Possiamo definirlo turismo sanitario e di salute quello che ha caratterizzato l’afflusso verso le nostre strutture. Si tratta di un segmento dalle grandi potenzialità, che può essere fortemente sviluppato e diventare un vero e proprio brand italiano. Il territorio che circonda le località termali contribuisce a completare l’offerta di salute grazie alla ricchezza dei prodotti enogastronomici, ai giacimenti culturali e dell’arte, così diffusa da punteggiare tutta la nostra terra”, ha spiegato il presidente di Federterme, Massimo Caputi.