Fiavet Lazio e EBTL stanno conducendo un’indagine conoscitiva per scoprire la reale situazione della adv del Lazio dopo 8 mesi di lockdown. L’indagine ha un duplice obiettivo: raccogliere dati quantitativi relativamente allo stato di crisi in cui vertono le aziende turistiche che operano nel settore incoming nella Regione Lazio e quello di indagare la portata della crisi dal punto di vista del mercato del lavoro, per consentire alle Istituzioni competenti, alle Parti Sociali e all’EBTL di intervenire, adottando opportune azioni d’intervento da mettere in campo per dare sostegno al settore. I dati saranno necessari per individuare strumenti di aiuto alle imprese e consentire la pianificazione di una ripartenza. II risultato finale dell’indagine verrà rappresentato agli organi governativi.
Nel questionario, scaricabile dal sito dell’Associazione (www.fiavet.lazio.it) si chiede la reale consistenza dell’azienda dal punto di vista occupazionale; la situazione degli addetti in CIG e FIS; notizie sul fatturato pre e post COVID; la stima della perdita del fatturato per il 2020; la percentuale della clientela italiana ed estera e quella dei gruppi sul totale dei clienti incoming; una previsione per il futuro, in considerazione delle nuove regole sul distanziamento fisico e limitazioni di spostamento; quale percentuale di fatturato incoming viene ipotizzato per il primo semestre 2021; previsioni per eventuali investimenti e interesse per corsi formativi.
“Vogliamo portare alle istituzioni un quadro ben definito dell’attuale situazione, dichiara Ernesto Mazzi, Presidente di Fiavet Lazio, per far comprendere ancora di più che il settore è al collasso e che neppure i cosiddetti “ristori” possono allievare una situazione che si sta facendo ogni giorno più tragica. Se si vuole salvare l’economia nazionale, non si può continuare ad ignorare il turismo”.
Per Tommaso Tanzilli, presidente dell’Ente Bilaterale Turismo del Lazio, “sarà importante sapere in quale direzione andare, se dovremo attuare corsi di formazione e qualificazione professionale per il personale e per gli imprenditori delle aziende del settore e su quali materie specifiche intervenire. Penso, ad esempio, ai corsi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e alla formazione e avviamento al lavoro di giovani, visto che potrebbero essere molti coloro i quali, dopo questa triste avventura, dovranno riposizionarsi sul mercato del lavoro”.