Raffaello, una maxi mostra a Roma per i 500 anni dalla sua morte

Dal 5 marzo le Scuderie del Quirinale ospiteranno una maxi-mostra dedicata a Raffaello. Una grande mostra monografica, con oltre 200 capolavori tra dipinti, disegni ed opere di confronto, dedicata a Raffaello Sanzio, nel cinquecentenario della sua morte, avvenuta a Roma il 6 aprile 1520 ad appena 37 anni.

L’esposizione, intitolata semplicemente ‘Raffaello’, costituisce l’apice delle celebrazioni mondiali e rappresenta l’evento di punta del programma approvato dal Comitato Nazionale appositamente istituito dal ministro Dario Franceschini e presieduto da Antonio Paolucci. In occasione della mostra, è stato raccolto un vastissimo corpus di opere di mano di Raffaello: oltre 100, tra dipinti e disegni, per una raccolta di creazioni dell’urbinate mai viste al mondo in così gran numero tutte insieme. Anche in termini di capolavori in prestito (oltre che di lavoro scientifico svolto), è stato determinante il contributo delle Gallerie degli Uffizi, con circa 50 opere delle quali oltre 40 dello stesso Raffaello. Non ci saranno però i ritratti dei coniugi Doni e la Madonna del Cardellino. Questo anche perchè la mostra è pensata come un dialogo tra la Capitale e Firenze: in modo che la mostra di Roma possa essere completata dalle opere di Raffaello che resteranno al loro posto a Firenze.

La mostra verrà inaugurata il 3 marzo 2020 alla presenza delle più alte cariche dello Stato e dei rappresentanti ufficiali dei principali paesi prestatori. Dal 5 marzo la mostra aprirà al pubblico e sarà visitabile fino al 2 giugno. Per Franceschini ”è una grande mostra europea che raccoglie capolavori mai riuniti finora. Il giusto modo per celebrare la grandezza e la fama di un artista universale a 500 anni dalla sua morte. La prestigiosa esposizione alle Scuderie del Quirinale, che come quella dedicata a Leonardo al Louvre vede la collaborazione dei più grandi musei italiani e internazionali, permetterà al pubblico di ammirare un corpus considerevole di opere di Raffaello”.

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