I Musei Vaticani tornano fruibili ma sono pochi i visitatori che si sono prenotati. “Nessun sold out”, spiega la direttrice Barbara Jatta. I Musei Vaticani, prima del Coronavirus, viaggiavano su una media di 6 milioni di visitatori l’anno ed anzi, da più parti, era stato posto il tema della “crescita zero” per non logorare un patrimonio artistico unico per la storia dell’umanità. La chiusura ha comportato anche forti perdite per i bilanci d’Oltretevere, nell’ordine di diverse decine di milioni. Ora saranno soprattutto i romani a godere di meraviglie che saranno, almeno finché non torneranno massicci flussi di turisti, fruibili in condizioni veramente eccezionali rispetto all’accesso e al godimento dell’opera. Nello scrupoloso rispetto delle norme di igiene e di distanziamento, tutti coloro che avranno accesso ai Musei saranno sottoposti al controllo della temperatura corporea e l’ingresso dei visitatori sarà consentito solo se muniti di mascherina. Durante l’orario di apertura al pubblico, hanno fatto sapere i Musei, “sarà sempre attivo un presidio di personale medico-sanitario delle Misericordie di Italia che, assieme alla Direzione di Sanità ed Igiene dello Stato della Città del Vaticano, garantiranno ogni necessaria esigenza”.
Altre novità riguardano le modalità di visita, secondo una programmazione straordinaria che potrà in ogni momento essere rivista alla luce dell’evoluzione dell’emergenza Covid-19.
“Al fine di contingentare al meglio gli ingressi”, si spiega ancora, per accedere ai Musei Vaticani sarà obbligatoria la prenotazione, che si potrà effettuare dal sito ufficiale www.museivaticani.va, senza il diritto di prevendita di 4 euro. Anche gli orari di apertura subiranno variazioni: dal lunedì al giovedì le Collezioni Pontificie rimarranno aperte dalle 10 alle 20, con ultimo ingresso alle 18 (l’uscita dai settori museali inizia alle 19.30); il venerdì e il sabato dalle 10 alle 22, con ultimo ingresso alle 20 (uscita dei settori museali alle 21.30).
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