venerdì, 22 Novembre 2024

VisiTuscia volano di sviluppo per l’intero territorio viterbese

“Breve, ma intenso”. È stato questo il giudizio che i protagonisti dell’XI edizione di VisiTuscia hanno dato del Workshop svoltosi sabato scorso presso la Biblioteca Storica del Palazzo dei Papi a Viterbo, puntando molto più sulla qualità che quantità. 20 buyer e 50 seller in rappresentanza di advo, alberghi, ristoranti, campeggi, società di servizi, musei, reti d’imprese ed altro, tutti specializzati su 2 prodotti particolari: il ‘turismo slow’ che premia la qualità e l’esperienza, contrapposto al turismo di massa e mordi e fuggi, e il ‘turismo silver’ dedicato al turista ultrasessantenne che preferisce godersi la vacanza con una particolare attenzione alla qualità dei servizi e all’enogastronomia.

Ancora una volta dunque la filosofia di VisiTuscia che da qualche anno si conforma agli indirizzi di politica del turismo dettati dal MIBACT, è stata pienamente rispettata. Una filosofia che nell’ultimo quinquennio, dall’Anno dell’Expo, quando l’attenzione fu spostata sull’enogastronomia e successivamente sui Camini, sui Borghi e da ultimo sul Cibo, per valorizzare i territori italiani meno conosciuti dal turismo internazionale e rilanciarli in chiave sostenibile favorendo esperienze di viaggio innovative, il turismo nella Tuscia è lievitato considerevolmente passando da 600 mila presenze di 10 anni fa a 1 milione e 200 mila di oggi.

“Investire sul turismo sostenibile – ha precisato Vincenzo Peparello,ideatore e responsabile della manifestazione – è una strategia di sviluppo che ha come fine la tutela e la riproposizione innovativa di luoghi, memorie, conoscenze e artigianalità che fanno del nostro Paese un luogo unico e che sembra essere stato dettato in particolare per la Tuscia”.

Presente alla manifestazione una nutrita presenza di operatori aderenti alla Fipac (Federazione Italiana Pensionati) aderente alla Confesercenti, autrice a maggio di un interessante rapporto sul ‘Silver Tourism’ che vorrebbe il settore raggiungere nel 2030 in Europa i 140 milioni di turisti rispetto ai poco meno di 42 milioni di qualche anno fa.

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