domenica, 28 Aprile 2024

Roma contro il caos taxi, Campidoglio studia soluzioni al problema

Corse brevi più care per spingere i tassisti romani a lavorare in modo più omogeneo sul territorio cittadino, e non concentrarsi, come perlopiù accade adesso, sul tragitto Fiumicino-Roma e viceversa, dove il boom del turismo garantisce nella maggior parte dei casi una tariffa conveniente per gli autisti. E’ uno dei punti su cui in Campidoglio si sta lavorando in questi giorni per provare a risolvere il problema della carenza di taxi, le lunghe code alla stazione Termini, la difficoltà a trovare, in città, un’auto bianca disponibile.
Ma l’appuntamento del Giubileo si avvicina, e la Capitale ci tiene a non arrivare impreparata. Come a Milano è in programma  un aumento delle licenze in vista dell’Anno Santo. Ma quante saranno è ancora incerto. Per questo con la categoria degli autisti, tra le più battagliere della città, è in corso una interlocuzione in una commissione consultiva, a cui siedono rappresentanti dell’assessorato alla Mobilità e degli autisti, poco propensi storicamente all’allargamento del parco licenze.  Soprattutto, per aumentarle ci vuole tempo, e il problema richiede intanto una soluzione rapida.
Dal Campidoglio sono arrivati un assist e un messaggio: il primo è la possibilità di accedere alle ‘doppie guide’, così da aumentare il numero effettivo di corse disponibili. Il secondo, in sintesi, è: quanto più il meccanismo prenderà piede, tante meno licenze in più sarà necessario emettere. La possibilità tecnica di aderire alle doppie guide, ricordano in assessorato, è stata aperta alla fine di giugno, e considerati i tempi burocratici serve un mesetto per avere numeri attendibili sull’adesione: fine luglio, dunque. Ma intanto bisogna “lavorare – chiedono i sindacati all’assessore Eugenio Patanè – affinché le mille complicazioni di natura burocratica che si stanno incontrando sulla strada della realizzazione delle doppie guide, strumento realmente in grado di poter affrontare i picchi di domanda, trovino finalmente una rapida e certa soluzione”.
E poi c’è il problema delle corse brevi – tipicamente dalla Stazione Termini a un hotel in centro storico – considerate
dagli autisti, al momento, poco convenienti. “I tassisti – spiegava solo qualche giorno fa Gualtieri – vanno dove possono fare una corsa lunga. C’è quindi, oltre che “di disponibilità complessiva, un problema di tariffe, di minimo troppo basso”. Quanto sarà in effetti questo ‘minimo’ (oggi a 3 euro) in questa base sarebbe ancora tutto da definire. I tassisti, chiaramente, puntano alto. Ma la partita è aperta.

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