“Expo è stata la chiave del successo incassato nel 2015 dai 10 musei statali che formano il polo museale della Lombardia, dal Cenacolo a Brera passando per le grotte di Catullo a Sirmione e Palazzo Ducale a Mantova. Il Cenacolo ha fruito molto dell’esposizione universale – ha spiegato Stefano L’Occaso, direttore del polo – e c’è stato un effetto domino su tutti i musei. La sfida per il 2016 è mantenere lo stesso numero di visitatori senza Expo”.
A vedere l’Ultima cena sono andate 420.333 persone, cioè il 3% in più del 2014, con un incasso di 2.252.377 euro, cresciuto del 5%. Il merito va anche all’allungamento dell’orario di apertura fino alle 22, garantito grazie a uno sponsor nei mesi dell’esposizione universale.
Un esperimento che si vuole ripetere in altri periodi, meno lunghi, a partire dalla settimana fra il 3 e il 9 luglio quando Milano ospiterà Icom, conferenza generale del consiglio internazionale dei musei, che riunisce le strutture più famose di tutto il mondo.
“Abbiamo altri progetti per migliorare l’offerta del Cenacolo – ha aggiunto L’Occaso – ma è presto per parlarne. Bisognerà aspettare primavera”.
Vero e proprio boom c’è stato anche nel circuito archeologico della Val Camonica, che con le sue incisioni rupestri è sito Unesco e nel 2015 ha avuto 52.383 visitatori, oltre il 30% in più del 2014. Aumento anche a Brera (con una crescita del 6% degli ingressi, 285.327, e del 3% dell’incasso, 905.540 euro). Al terzo posto per numero di turisti è arrivato il Museo di Palazzo Ducale di Mantova con 248.631 biglietti staccati (+21%) e 1.110.756 euro di introiti (+62%).
Seguono il Castello Scaligero di Sirmione, in provincia di Brescia con 234.435 visitatori (+4%) e introiti per 559.476 euro (+1%) e le Grotte di Catullo con 204.078 visitatori e introiti per 712.799 euro (+7%).
Secondo L’Occaso, c’è ancora da fare per far scoprire le bellezze della Lombardia. E anche per questo a marzo sarà inaugurata al museo archeologico nazionale di Mantova una mostra su ‘Salvare la memoria’, dalle guerre alle catastrofi, come l’alluvione di Firenze.