“Questa volta non saranno i tecnici di Trenord delle officine ferroviarie di Fiorenza e Novate a fare la manutenzione dei treni in sosta nelle stazioni lombarde ma quelli delle aziende private che hanno vinto il maxi-appalto di 9,9 milioni di euro avente per oggetto “i servizi di manutenzione sul materiale rotabile Trenord presso i siti del ‘Deposito Esteso’, da realizzarsi durante le soste notturne e/o diurne del materiale rotabile” si legge sulla gazzetta ufficiale del 7 settembre 2018. Un esperimento già fatto 10 anni fa quando squadre di ferrovieri sono state trasferite nelle stazioni dov’erano maggiori i treni in sosta notturna come Lecco, Milano Porta Garibaldi, Seveso, Bergamo, Brescia, Gallarate e Pavia. Il risultato è stato quello che senza mezzi a disposizione veniva al massimo sostituita qualche lampadina ma nel contempo venivano ridotte le attività diurne nelle officine. Tant’è che il progetto è stato dopo poco tempo abbandonato. Ora un tuffo nel passato. Si tratta di una nuova esternalizzazione delle attività di manutenzione che aumentano nettamente i costi di gestione (mentre nel 2010 i costi fissi sono restati invariati) per 9,9 milioni di euro visto che l’appalto è stato aggiudicato a due ditte esterne. A questa spesa si aggiunge il ricco appalto affidato nel 2017 Ansaldo Breda, 24,6 milioni per la manutenzione dei Taf e Tsr (di recente fabbricazione). E ancora il costoso accordo 22,9 milioni con Alstom per la manutenzione dei nuovissimi Coradia Meridien. I pendolari sono ancora in attesa di una profonda riorganizzazione aziendale capace di aumentare la qualità sei servizi e di utilizzare al meglio le consistenti, sempre in aumento risorse pubbliche”, ha detto Dario Balotta. presidente Onlit – Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti.