Un’idea poetica ma al tempo stesso geniale quella che propone l’Hotel Brigantino di Porto Recanati, in provincia di Macerata: Scritto col Sole.
Situato in riva al mare alle porte della rinomata Riviera del Conero il Brigantino si illumina all’alba con il sole di Levante: da qui l’idea di utilizzare le facciate dell’albergo come grandi lavagne su cui la luce, sfruttando l’effetto antico e romantico della meridiana, letteralmente scrive “parole mutanti”: testi effimeri per loro stessa natura, che si compongono durante il giorno per poi dissolversi con il volgere del sole.
L’effetto complessivo è emozionante: man mano che il sole raggiunge il suo culmine sulle pareti dell’albergo i testi diventano sempre più intellegibili, per poi di nuovo iniziare a flettersi e impallidire fino a scomparire al tramonto. Visibili solo per qualche ora al giorno, i testi scritti con il sole restituiscono la poesia del tempo che scorre.
Su due delle tre facciate del Brigantino campeggiano undoveroso omaggio a Recanati e al suo più illustre cittadino, i versi di Giacomo Leopardi: ‘Cosi tra questa immensità si annega il pensier mio e il naufragar mi è dolce in questo mare’.
Insieme a questi gli altri versi e aforismi tematici ispirati al mare e al sole tratti da grandi autori italiani e stranieri tra i quali: ‘Il mare unisce i Paesi che separa’ di Alexander Pope; ‘Soltanto la musica è all’altezza del mare’ di Albert Camus; ‘Trafitto da un raggio di sole ed è subito sera’ di Salvatore Quasimodo.
In linea con lo spirito social del Brigantino, l’installazione coinvolge direttamente gli ospiti dell’albergo attraverso l’attività #unpostalsole.
“Una parete dell’hotel – dice Alberto Guarducci, ad dell’Hotel Brigantino – è destinata ad ospitare quotidianamente frasi composte su suggerimento dei clienti. Nell’era della condivisione, di Facebook, di Instagram, di Twitter – continua Guarducci – un ‘post’ personale e originale, non digitato ma “trascritto da un raggio di sole” ci sembrava potesse coinvolgere ancora di più l’attenzione dei nostri clienti. Insomma un buon esercizio di Digital Detox”.