Mirabilia Marche, focus sull’arte di Claudio Ridolfi
15 Ottobre 2025, 11:30
Il Comune di Corinaldo presenta la mostra Mirabilia Marche: capolavori, innesti e ibridazioni, fra pubblico e privato nell’età di Ridolfi a cura di Andrea Bruciati che sarà ospitata dalla Civica Raccolta d’Arte “Claudio Ridolfi” dal 18 ottobre 2025 al 4 maggio 2026 con l’obiettivo di raccontare, attraverso uno degli artisti di spicco – Claudio Ridolfi – che hanno lavorato nel comune di Corinaldo, la felice stagione storica fra la fine del Cinquecento e gli inizi del secolo successivo di un`area della provincia marchigiana ritenuta marginale, ma che si connota per una precisa e significativa morfologia culturale.
Claudio Ridolfi (Verona 1570 ca – Corinaldo 1644) è stato l’ultimo pittore di corte a Urbino e si è mostrato molto attivo e prolifico in tutta la Marca nella prima metà del ‘600. Di notevole interesse risulta lo sviluppo e il consolidamento di una matrice culturale di ascendenza veneta, che si mantiene viva e dinamica grazie al costante dialogo con Verona, sua città d’origine, la cui influenza permane quale riferimento identitario e intellettuale. Tale persistenza non si configura come semplice retaggio, bensì come elemento attivo in grado di alimentare un fertile terreno di scambi, relazioni e contaminazioni. proprio nel momento in cui le influenze venete che fin dal Trecento avevano permeato una grande parte della cultura pittorica del territorio, lasciano spazio ai nuovi influssi bolognesi e romani che avevano ottenuto maggiore influenza nell’evoluzione della pittura nelle Marche.
‘Mirabilia Marche’ espone quaranta opere, mettendo in dialogo i dipinti del Ridolfi – conservati a Corinaldo presso la Raccolta d’Arte Civica a lui intitolata e nelle Chiese della città – con altre opere provenienti da collezioni private, riferite ad un ambito artistico-culturale vicino al Ridolfi e ad autori che rimandano all’arco temporale della raccolta. La Civica Raccolta d’Arte, dunque, funge solo da incipit di un percorso che espone anche le opere dell’artista veronese conservate ancora nelle strutture ecclesiastiche nel territorio, evidenziando la ricchezza di un territorio dove la bellezza è diffusa. Ad affiancarle in mostra opere che integrano le tematiche a soggetto sacro, care a Ridolfi, quali il paesaggio, il mito e il ritratto attraverso tele e opere su carta di autori provenienti dalle officine attive nel periodo, come quella bolognese, romana e veneta. Fra le tante opere mai esposte al pubblico, si segnala di particolare interesse una nuova tela con Madonna, bambino e santi che si inserisce nel corpus del maestro, e poi un commovente ritratto di Elisabetta Sirani, una notturna scena nel Getsemani di Alessandro Bonvicino, detto il Moretto, e un paesaggio preromantico di Rosa da Tivoli.