Dario Franceschini, ministro del Turismo e dei Beni Culturali, è stato a Osimo per inaugurare la mostra ‘Capolavori Sibillini. L’Arte dei luoghi feriti dal sisma’, che raccoglie lev opere provenienti da otto comuni delle aree colpite dal terremoto: Montefortino, Monte Falcone Appennino, Smerillo, Monte Rinaldo, Montelparo, Montalto delle Marche, Loro Piceno, San Ginesio.
“C’è una vastità di danni al patrimonio culturale mai vista. Non dobbiamo dimenticare le caratteristiche di questo terremoto in cui non c’è stata una scossa e poi uno sciame sismico, ma tre scosse mai viste in questa sequenza, ognuna delle quali ha fatto ricominciare il lavoro da capo – ha detto Franceschini – Pur tra le tante cose disastrose del sisma è emerso l’attaccamento delle persone alle loro opere d’arte fin dai momenti iniziali del salvataggio, consapevoli che esse sono parti della propria identità.
Ho visitato più volte le zone terremotate e ogni volta mi sono reso conto della vastità dei danni subiti dal nostro patrimonio culturale, che è un patrimonio del mondo.
Bisogna che ci sia un forte rapporto di collaborazione tra istituzioni per salvarlo. In primo luogo – ha aggiunto – occorre mettere in sicurezza chiese e edifici storici, poi ricostruire tutto dove e come era prima. Garantire la sicurezza antisismica serve anche a fare in modo che non venga danneggiato il turismo e la sua immagine.
Per questo abbiamo approvato un emendamento in Senato di 4 milioni di euro per finanziare attività di promozione turistica nelle zone del cratere. L’importante – ha concluso – è operare con grande spirito di coesione tra sindaci, Sovrintendenze e autorità ecclesiastiche, affinché queste ultime ci indichino le priorità da affrontare”.
Il ministro ha visitato anche il deposito delle opere danneggiate nelle Marche dal sisma alla Mole Vanvitelliana di Ancona, affermando che “tutte le opere torneranno nei luoghi da dove sono state salvate”.