Federalberghi Ascoli Piceno esprime la sua preoccupazione per la cancellazione dei ‘ponti' prevista dalla recente manovra economica del Governo. Secondo Ferdinando Ciabattoni, presidente provinciale Federalberghi, l'iniziativa del governo rappresenta "un colpo basso anche per il turismo Piceno. Le vacanze brevi durante l'anno – spiega – sono una significativa fonte di fatturato per il settore, per il fatto che storicamente i vacanzieri che si muovono per il 'ponte' del 25 aprile, così come per quello del 2 giugno, restano in Italia. Cancellare questa possibilità – aggiunge – significa tagliare ossigeno al settore. Pur coscienti che è giusto ‘tirare la cinghia', prevedere per legge una perdita sicura per l'economia del Paese ci sembra quasi di dover pagare come imprenditori, una tassa in più con una evidente penalizzazione per tutto il Piceno".
Sull'argomento è intervenuto anche Giorgio Fiori, direttore Confcommercio. "L'anno prossimo – sottolinea Fiori – il 2 giugno cade di sabato e i santi patroni delle 2 città più importanti, Roma e Milano, sono entrambi di venerdì, per cui l'unico effetto rilevante sui ponti si concentra tra il 25 aprile e il primo maggio. Sulla base dei flussi turistici passati, è stato ipotizzato che in quel periodo si spostano in media circa 9 milioni di persone, il 15% della popolazione, che con il taglio dei ponti non si sposteranno più perché costrette a lavorare. Nel caso di un ponte unico dal 25 aprile al primo maggio, le notti perse dalle strutture ricettive sono 6".