venerdì, 22 Novembre 2024

Torna ‘RisorgiMarche’, concerti dall’11 luglio al 7 agosto sui prati delle Marche

Marco Mengoni, Nek, Edoardo Bennato, Vinicio Capossela, Tosca, Pacifico e artisti a sorpresa in altre due date. Sono solo alcuni dei protagonisti del Festival ‘RisorgiMarche’ che torna nei ‘prati’ del Maceratese, Fermano e Ascolano, colpiti dal sisma 2016, con una serie di concerti a ingresso gratuito tra l’11 luglio e il 7 agosto. A presentare la kermesse l’ideatore Neri Marcoré e il direttore esecutivo Giambattista Tofoni.

“Nelle prime due edizioni – ha ricordato Marcorè – la manifestazione ha superato 230mila presenze in 29 concerti ed è riuscita a veicolare un messaggio di grande portata: vicinanza concreta e solidale verso le popolazioni colpite mediante l’indotto economico generato dal pubblico”.
“La Regione Marche – ha detto l’assessore regionale al Turismo Moreno Pieroni – accompagnerà come sempre questo Festival; è convinta che i valori siano giusti: cammino insieme, coscienza ambientale volontà di valorizzare i luoghi colpiti mediante la musica”.
La formula del Festival resterà la stessa: mezzi a motore parcheggiati a qualche chilometro dei luoghi dei concerti, camminata o bicicletta per raggiungere le location, gratuità degli spettacoli, assenza di palcoscenici strutturati, basso impatto sonoro per rispetto della natura che ospita.
Novità di questa edizione sarà l’accesso ai borghi feriti dell’Appennino con eventi a prenotazione dalla capienza ridotta ma non secondari. “Torniano a quel fare comunità – ha detto Tofoni – che ha sempre contraddistinto il nostro lavoro. RisorgiMarche non è un mero calendario di concerti e performance artistiche, ma un popolo in movimento, che cammina in montagna con consapevolezza; che fa dell’incontro con le popolazioni colpite dal terremoto una motivazione forte”.
“La crescita di un movimento che attraverso il trekking in spazi di grande suggestione e il rispetto per la natura – ha concluso Marcoré – ha dimostrato che nelle zone del cratere è tuttora possibile vivere esperienze uniche, nonostante le profonde difficoltà legate alla fase della ricostruzione. La scelta di esserci – ha puntualizzato – è un valore aggiunto ai loro percorsi umani e professionali”.

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