venerdì, 8 Novembre 2024

A Fiumicino nuovi voli covid tested, dal Giappone al Canada

Cresce rapidamente l’interesse per i voli Covid Tested. L’innovativo protocollo di sicurezza, lanciato da Aeroporti di Roma, Ministero della Salute e Regione Lazio inizialmente in via prototipale con Alitalia sulla tratta Roma-Milano dallo scorso settembre e poi in via sperimentale con Alitalia e Delta sui voli provenienti da New York ed Atlanta dallo scorso dicembre, si è confermato di grande potenzialità.

A seguito dell’ordinanza del Ministero della Salute del 14 maggio, con la quale il governo ha deciso di ampliare il perimetro ad altri scali italiani e tratte internazionali, nuovi corridoi Covid-Tested sono stati immediatamente attivati sullo scalo di Fiumicino da tutti i Paesi identificati e in pochi giorni i vettori avvieranno le operazioni sulle nuove destinazioni consentite.

In aggiunta ai 12 voli settimanali Covid Tested attualmente attivi su New York e Atlanta di Alitalia e Delta Air Lines, ad inizio mese si sono aggiunti ulteriori collegamenti aerei di American Airlines e United con New York. A partire dal 22 maggio, poi, è stato attivato il protocollo Covid Tested sul volo Dallas-Roma Fiumicino di American Airlines.

Si prevede inoltre che questa procedura di viaggio possa essere adottata a breve anche sui voli di Emirates da Dubai e di Etihad da Abu Dhabi, così come sono attesi da luglio i nuovi voli diretti di Alitalia da Tokyo Haneda e di Air Canada da Toronto e Montreal e in agosto il collegamento di Delta da Boston. A seguito di questi sviluppi, saranno 12 i collegamenti aerei intercontinentali Covid Tested, 9 dei quali dagli Stati Uniti e Canada, mercati strategici per la connettività di Roma e dell’intero Paese che nel 2019 avevano raggiunto il livello record di 3,8 milioni di posti offerti con una crescita del 9% rispetto al 2018.

Come evidenziato nella fase sperimentale, il doppio test Covid sul 100% dei passeggeri effettuato 48 ore prima della partenza e subito dopo lo sbarco consente un radicale abbattimento del rischio di importazione del contagio. Il protocollo consente pertanto di evitare la quarantena fiduciaria di 10 giorni in Italia e permette anche ai turisti (unica eccezione alla generale proibizione degli arrivi turistici da Paesi extra europei) di arrivare in Italia, anche a beneficio dell’indotto turistico nazionale già nella prossima stagione estiva.

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