L’aeroporto Zaventem di Bruxelles, il più trafficato del Belgio è quello con il record di voli in ritardo in Europa nel mese di luglio (72%), seguito dall’aeroporto internazionale di Francoforte (68%) in Germania e quello di Eindhoven (67%), nei Paesi Bassi.
Nella classifica dei voli cancellati, invece, l’aeroporto di Bruxelles se la cava meglio con il 2,5% di cancellazioni. I più colpiti sono Francoforte (7,8% di voli annullati), Schipol Amsterdam (5,2%) e Lisbona (4,8%).
Secondo prime stime di settore, a metà luglio erano già quasi 16 mila i voli cancellati per agosto. Vale a dire circa il 2% del totale. Solo Lufthansa ha annunciato nei giorni scorsi la cancellazione di altri 2.000 voli fino a fine agosto negli scali di Francoforte e Monaco.
Ma nell’occhio del ciclone resta l’aeroporto londinese di Heathrow, che nei giorni scorsi ha chiesto alle compagnie aeree di non vendere più biglietti per l’estate mettendo un tetto massimo di 100 mila passeggeri al giorno contro un traffico che nell’estate pre-pandemia ne aveva visto transitare oltre 22 milioni, facendo guadagnare all’aeroporto il primato per numero di viaggiatori. British Airways, che ha già tagliato decine di migliaia di voli estivi per carenza di personale, lascerà a terra altri sei aerei al giorno a corto raggio mentre Emirates ha fatto muro, definendo “irragionevole e inaccettabile” una situazione che ha definito ‘airmageddon’.
Una decisione non inedita, che segue quella di fine aprile presa dall’aeroporto di Amsterdam Schipol, la cui società di gestione aveva chiesto alle compagnie aeree di cancellare voli e non accettare nuove prenotazioni, sempre per problemi legati al personale.
La compagnia statunitense Delta Air Lines è intanto ricorsa a una “soluzione creativa”: un volo senza viaggiatori da Londra al suo hub di Detroit con a bordo soltanto 1.000 valigie perse dopo la cancellazione di un volo da Heathrow.
Su Google Trends, nel frattempo, le parole più ricercate sono ‘flight delays’ (voli in ritardo), ‘flight cancellations’ (voli cancellati) e ‘compensation for delayed flights’ (rimborsi per voli in ritardo).
Secondo Iata, il traffico interno a livello globale dovrebbe tornare ai livelli pre-crisi nel 2023 e nel 2025 per le rotte a lungo raggio, ma le incognite legate ai tagli del personale persistono e il picco delle partenze deve ancora arrivare: l’estate 2022 resta calda anche ad alta quota.