Il futuro di Fiumicino vale 70 mln e 300mila posti di lavoro

ANSA/TELENEWS


Il Piano di Sviluppo sostenibile dell’aeroporto di Roma Fiumicino potrebbe generare circa 300.000 nuovi posti di lavoro in tutta Italia e fino a 70 miliardi di valore aggiunto. Ogni anno di ritardo nella realizzazione del piano comporterebbe, inoltre, un costo stimato per il sistema Paese di circa 2 miliardi di euro. Sono queste le principali evidenze emerse dallo studio realizzato dal Centro di Ricerca in Strategic Change “Franco Fontana” della Luiss Guido Carli.

La ricerca ha analizzato gli impatti economici e sociali connessi al Masterplan da 9 miliardi di euro, interamente autofinanziati, presentato da ADR, società del Gruppo Mundys che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino, con l’obiettivo di adeguare la capacità del principale aeroporto italiano alla domanda di traffico di circa 100 milioni di passeggeri – stimata al 2046, anno di fine concessione – e valutare le potenziali criticità derivanti da eventuali ritardi nella realizzazione delle opere previste.

Nello studio, vengono anche ricordate le possibili ricadute di natura ambientale e territoriale. In particolare, il nuovo assetto infrastrutturale consentirebbe una riduzione dell’inquinamento acustico fino all’80%, grazie allo spostamento verso Est del baricentro delle operazioni di volo, che allontanerebbe le traiettorie di decollo e atterraggio dai centri abitati. Contestualmente, è previsto un progetto di valorizzazione ambientale e culturale che restituirà alla comunità un Parco di interesse archeologico da 85 ettari.

“Il masterplan Fco 2046 è un progetto strategico di rilevanza nazionale, che parla di progresso di tutto il sistema Paese – ha dichiarato l’amministratore delegato di Adr, Marco Troncone intervenuto alla presentazione dello studio dell’università Luiss, sul piano di sviluppo di Fiumicino -. Il progetto infatti, nasce da una visione di lungo periodo, in linea con gli indirizzi strategici definiti da Enac”.

“Negli anni questo aeroporto ci ha abituati a una crescita costante, superando traguardi sempre più ambiziosi, ma qui non si tratta di spostare l’asticella: siamo davanti a un progetto epocale e l’unico vero rischio è non realizzarlo – ha dichiarato Marina Lalli, presidente di Federturismo -. Se l’Italia non coglie questa opportunità, lo potrebbero fare altri Paesi spostando l’asse della connettività e del turismo internazionale”.

nella foto da sinistra verso destra: Marco Troncone, ad di Aeroporti di Roma; ⁠Janina Landau, giornalista moderatrice; ⁠Gaetano Quagliariello, Dean Luiss School of Government; ⁠Giampiero Massolo, Presidente Mundys; ⁠Marina Lalli, Presidente Federturismo; Vincenzo Nunziata, Presidente Aeroporti di Roma; ⁠Enzo Peruffo, Prorettore per la Didattica con delega alle Lauree Magistrali della Luiss; Alberto Petrucci, Head of the Economics and Finance Department della Luiss.

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