Confindustria: turismo ancora in crescita grazie agli stranieri
23 Dicembre 2025, 12:15
La Congiuntura Flash di dicembre del Centro Studi Confindustria dedica ampio spazio al turismo, confermando il ruolo centrale del settore per l’economia nazionale in una fase estremamente complessa e certificando che il turismo è oggi uno dei principali fattori di stabilità e crescita del Paese.
“I numeri richiamati dal Centro Studi – sottolinea la presidente di Confindustria Alberghi, Elisabetta Fabri – sono gli stessi che abbiamo anticipato nel corso della nostra Assemblea: 476 milioni di presenze nel 2025, +10 milioni rispetto al 2024, una spesa dei turisti stranieri pari a circa 57 miliardi di euro e un saldo turistico largamente positivo. Proprio questi risultati impongono ora scelte politiche coerenti e non rinviabili – prosegue – perché la crescita non è mai garantita. Senza una strategia industriale rischiamo di consumare il capitale più prezioso che abbiamo: territori, comunità e identità locali”.
Un primo banco di prova è la manovra economica. “Non possiamo continuare a chiedere al turismo di sostenere l’economia senza dotarlo di strumenti adeguati. Servono misure stabili e operative per gli investimenti, la riqualificazione del patrimonio alberghiero e la sostenibilità, superando ritardi, complessità burocratiche e norme che restano sulla carta. Il comparto ha bisogno di certezze, non di annunci”.
Altro nodo cruciale è quello della regolamentazione del mercato. “La crescita incontrollata degli affitti brevi sta alterando il mercato dell’abitare, respingendo residenti, lavoratori e studenti e mettendo sotto pressione le destinazioni. Il CIN è un primo passo, ma non sufficiente. Chiediamo al Governo regole efficaci, controlli reali e un quadro paritario di requisiti e tassazione”, spiega Fabri.
Sul fronte del lavoro, l’emergenza è ormai strutturale: “senza alloggi per i lavoratori, senza politiche per l’attrazione dei talenti e senza una formazione d’eccellenza, il settore non può crescere. Le misure sulle staff house vanno rafforzate, il Fondo Nuove Competenze va semplificato e reso realmente fruibile per il turismo, e occorre sostenere chi investe su giovani e professionalità”.
Fabri richiama inoltre il tema della fiscalità: “gli alberghi non possono continuare a essere trattati come esattori senza compensazione. La riforma dell’imposta di soggiorno non è più rinviabile: servono trasparenza, omogeneità e la certezza che le risorse raccolte vengano reinvestite nel turismo e nei servizi locali”.
Infine, la necessità di una visione di sistema. “Destagionalizzazione, sviluppo delle aree interne, infrastrutture, mobilità e accessibilità non sono capitoli separati: sono parte di un’unica strategia. Il turismo deve essere pienamente riconosciuto come componente della politica industriale nazionale”.
“Chiediamo al Governo – conclude Fabri – di istituire un tavolo permanente sul turismo e di fare scelte chiare. Non basta gestire l’emergenza del presente: dobbiamo decidere oggi che Paese vogliamo essere tra dieci anni. Confindustria Alberghi è pronta a collaborare, ma servono visione, coraggio e coerenza”.
“La fotografia aggiornata del turismo italiano conferma ciò che da tempo sosteniamo: il turismo non è solo un settore legato al tempo libero, ma una componente economica fondamentale” aggiunge Marina Lalli, presidente di Federturismo. “Esprimiamo grande soddisfazione per i risultati raggiunti. La domanda c’è, i numeri lo confermano, ma dobbiamo continuare a rafforzare la qualità dell’offerta e a promuovere l’esperienza turistica italiana, dalla cultura alla natura, dalle città d’arte ai territori meno noti. Per continuare a contare su questo motore di crescita – conclude – è necessario investire in strategie lungimiranti che mettano al centro la sostenibilità, l’innovazione e la capacità di evolvere l’offerta, affinché il turismo resti un pilastro della ripresa e della prosperità del Paese”.