Ci sono ancora disagi e ritardi all’aeroporto di Fiumicino per le ripercussioni legate all’incendio che ieri ha colpito prima la zona di Pesce Luna e poi la pineta di Focene, che si trovano non distanti dalla pista numero uno. Dopo che, durante la notte, si erano ancora prolungati forti ritardi nei voli, anche di diverse ore, con lamentele dei passeggeri costretti a lunghe attese e alla ricerca di informazioni, anche la prima mattinata è segnata da diverse situazioni analoghe.
Il nuovo caos a Fiumicino ha provocato la furia del premier Matteo Renzi che ha chiamato il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Adesso basta, è il ragionamento del premier, è impensabile che il principale hub italiano sia in balia di incidenti o peggio di malintenzionati. Se davvero l’incendio che ha paralizzato l’aeroporto fosse doloso, sottolineano le stesse fonti di governo, ci troveremmo di fronte ad un atto gravissimo, le cui conseguenze impattano direttamente su una delle principali infrastrutture del Paese, sul turismo e sull’economia. E’ la seconda volta in pochi mesi che Fiumicino viene messo in ginocchio e questa situazione, concludono fonti di Palazzo Chigi, è intollerabile.
Intanto la procura di Civitavecchia ha aperto un’inchiesta anche se il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, ipotizza un’origine dolosa delle fiamme. Saranno le risultanze dei vigili del fuoco e degli esperti, attese dagli inquirenti, a determinare se gli accertamenti dovranno proseguire o meno per incendio doloso.