Malpensa, Assaereo: no alla terza pista

Le due attuali sono in grado di gestire traffico, per cui non gravare con nuove tasse sui pax

Preoccupazione per l'aumento dei costi previsti sugli scali milanesi, che andranno inevitabilmente a gravare sulle compagnie aeree e sui passeggeri, è stata espressa da Assaereo che, nel corso del consiglio direttivo dello scorso 1 giugno, ha ribadito la propria contrarietà anche alla costruzione di una terza pista presso l'aeroporto di Milano Malpensa.
"Assaereo – si legge in una nota – ha già formalmente evidenziato che le informazioni fornite dalla Sea, che gestisce gli scali di Linate e Malpensa, dimostrano che le attuali due piste, pur in assenza di adeguamenti procedurali e tecnologici, garantiscono la capacità necessaria a gestire efficacemente il traffico previsto fino ad oltre il 2020. La capacità delle attuali due piste potrebbe essere notevolmente incrementata con nuove procedure di atterraggio e l'adeguamento dei sistemi a supporto alle attività di assistenza al volo. Sono molteplici, infatti, gli esempi nel mondo di scali capaci di gestire volumi di traffico ben superiori come ad esempio Londra Gatwick".
Secondo Assaereo, inoltre, "le notizie degli ultimi tempi relative alla decisione di importanti operatori di ridimensionare i collegamenti da Malpensa, sollevano ulteriori dubbi sulla possibilità di rispettare le originarie previsioni di crescita del traffico sul medesimo scalo". Per questo, Assaereo rivolge un invito alla Sea e alle amministrazioni competenti "ad una più efficiente gestione delle poche risorse disponibili, evitando di gravare ulteriormente sulle compagnie aeree e sui passeggeri".

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