Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’appello per interventi di urgenza nel campo turistico da parte di Cesare Foà, presidente dell’Associazione agenzie di viaggi #ADVUNITE, che paventa il rischio di chiusura di molte agenzie di viaggi.
“La nostra associazione di agenti di viaggi si chiede che fine abbiano fatto i decreti promessi dal governo????? Ci rendiamo conto che ci sono delle priorità e delle emergenze da affrontare ma che lo Stato si sia letteralmente dimenticato del mondo del turismo, un mondo complesso e articolato con un pil del 14%, ci lascia senza fiato.
La cassa integrazione, lo slittamento dei contributi, l’accesso al credito sono stati promessi e sono delle meteore che per le nostre aziende non bastano più. Abbiamo letto di alcuni colleghi che chiedevano al ministro Franceschini un intervento. Il ministro non è pervenuto e non è mai intervenuto e ad oggi abbiamo 9.000 agenzie che non vedono un futuro, visto le pseudo misure messe in campo dal governo come la proposta di 600 euro per le partite Iva che risulta essere assolutamente insufficiente.
Ormai le agenzie sono prese di mira dalle associazioni dei consumatori con la questione voucher, ottima iniziativa, ma non regolamentata come altre iniziative pubblicizzate. Ora ci chiediamo è possibile avere delle risposte alle nostre istanze o volete che tutte le agenzie di viaggi chiudano con le relative conseguenze economiche?
A seguire ci saranno i noleggiatori, le guide, i vettori insomma si parla di 650.000 persone che perdono il loro lavoro. Siamo molto preoccupati e in mancanza di una misura di protezione, l’attuale situazione di incertezza non consentirà alle imprese di procedere a nuovi contratti di lavoro e come conseguenza potrebbe comportare l’azzeramento totale delle 500 mila assunzioni che, in un anno normale, si verificano in Italia durate il periodo primaverile ed estivo.
Noi abbiamo proposto varie misure, sia per favorirne la riassunzione, sia per consentirne l’accesso al trattamento di integrazione salariale, sia per offrire un sostegno al reddito di coloro che non saranno riassunti, sia la facilitazione all’accesso al credito, all’utilizzo dei voucher.
Abbiamo scritto a tutti i politici che avevano mostrato interesse ma senza risposte ora facciamo un appello pubblico: caro socio vuoi sederti al tavolo con i tuoi soci storici e discutere degli adempimenti da compiere, iniziando dai soldi che dobbiamo investire nella nostra azienda?
Lo Stato è il nostro socio di maggioranza per alcuni e quindi deve dare delle risposte a delle istanze urgenti per la nostra sopravvivenza Occorrono, quindi, misure urgenti e mirate per evitare il collasso di questa categoria professionale e di tutto ciò ad essa correlato, oggi più che mai:
-reddito di sussistenza mensile per i titolari di agenzie viaggi, pari allo scaglione superiore del reddito di cittadinanza, che permetta oggi di sopravvivere fronteggiando la prima fase della crisi, -voucher per rimborsi da rendere fruibili solo tramite le adv
-esonero e non solo sospensione dal pagamento dei contributi previdenziali per il periodo di 6 mesi, prorogabile fino a 1 anno
-recupero del costo dell’affitto dei locali fino alla reale ripresa del settore turistico
-esonero per l’anno in corso dal pagamento delle imposte sui redditi e dei relativi acconti, delle tasse e mutui
-istituzione di un fondo per gli eventuali fallimenti a favore dell utenza finale per l’utilizzo dei voucher
-crediti agevolati con garanzia statale e con procedure estremamente veloci a tasso zero
-sgravio dell’iva su venduto
– Investimenti pubblicitari per sostenere il turismo una volta terminata l’emergenza
Premier Conte, ministro Franceschini, ministro Patuanelli,
compendiamo i vostri impegni ma potete darci una risposta veloce? In caso negativo le nostre chiavi sono a vostra disposizione per affrontare il futuro.
Concludiamo e sottolineiamo con forza che un mese di chiusura è ormai passato e ci apprestiamo a viverne un altro e questo significa soltanto licenziare i nostri dipendenti. Purtroppo i viaggi potranno riprendere non prima dell’estate e ciò significa non avere nemmeno i soldi per acquistare i beni di prima necessità. Il turismo è programmazione e con l’attuale clima di incertezza non possiamo fare nessun piano a lungo termine. Ripartiremo per il 2021, ma con quali aziende?“.