Aiav replica alle critiche dopo il servizio di Striscia la Notizia

Dopo le critiche da parte delle altre associazioni di categoria in seguito al servizio realizzato da Striscia la Notizia sui ritardi e sulle inefficienze del Mibact nell’erogazione dei contributi a fondo perduto, registriamo un nuovo intervento dell’Aiav.

Il servizio – si legge nella nota di Aiav – non scredita in alcun modo la categoria, al contrario evidenzia la rabbia, il malcontento (a voler usare un eufemismo) e il giusto risentimento di migliaia di agenti di viaggio onesti nei confronti del Mibact. Una critica efficace e manifesta verso un ministero che in più occasioni ha dimostrato di essere lontano dalle esigenze del settore e che dichiara espressamente sul suo sito di non voler rispondere alle numerosissime richieste di chiarimento pervenute da parte degli agenti di viaggio.

Un ministero che di fatto eroga i contributi senza strategia alcuna e in assenza di prospettive organiche per il rilancio del settore, dimenticando le start-up e le migliaia di agenti di viaggio rimasti senza finanziamenti, a quasi un anno dall’inizio della crisi generata dalla pandemia.

Il servizio di Striscia la Notizia si chiude con due promesse, con le quali pensiamo che nessuno degli operatori possa essere in disaccordo: 1. completare l’erogazione dei contributi entro 30 giorni; 2. migliorare l’accessibilità del MIBACT da parte di chi ha esigenze di chiarimento.

Siamo purtroppo oggetto di un ingiustificato ed insensato linciaggio mediatico che ha portato persino a gravi minacce personali nei confronti del nostro Presidente e che poco ha a che fare con gli obiettivi dell’iniziativa e con i contenuti del servizio di Striscia la Notizia: la sensazione è che si voglia colpire un’Associazione che condivide con i propri iscritti valori comuni, primi tra tutti, l’onestà e la trasparenza, dando voce anche agli anelli più piccoli della catena, attraverso azioni concrete.

Non condividiamo quindi le immotivate accuse espresse dalle altre associazioni di categoria, accuse che siamo già in procinto di contestare nelle opportune sedi.

Abbiamo gettato un sasso nello stagno e se questo servirà per scuotere le coscienze e per avviare un cambiamento rivoluzionario, non potrà che essere archiviato in futuro come un momento costruttivo per il settore, che con fierezza difendiamo quotidianamente con le nostre battaglie”.

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