Anche Aranzulla e Ventura vittime di voli cancellati, che accade?

Sembra un’estate difficile per i passeggeri aerei sempre più in difficoltà per via dei voli cancellati, assai frequenti nel corso dell’ultimo mese a causa dell’aumento dei voli operati da parte delle compagnie aeree.
Negli scorsi giorni anche l’imprenditore digitale Salvatore Aranzulla e la presentatrice televisiva Simona Ventura sono stati vittime di cancellazione, denunciando i pesanti disservizi con propri post social in cui hanno fatto rilevare il disagio vissuto. Cancellazioni avvenute, secondo quanto raccolto da ItaliaRimborso, con migliaia di passeggeri presenti in aeroporto e pronti ad imbarcarsi per raggiungere la destinazione desiderata. Basti pensare che solo nell’ultima settimana la claim company ha certificato disservizi per oltre 500 voli cancellati, i più dei quali su tratte interamente nazionali.
Va sottolineato che non sempre il vettore aereo è responsabile del disservizio, così come non sempre quindi è tenuto a riconoscere il compenso pecuniario di 250 euro, come stabilito dal R.E. 261/2004. Se il volo ha un ritardo inferiore alle tre ore o viene cancellato con un preavviso superiore ai 14 giorni, ad esempio, il vettore aereo non è tenuto a fornire il risarcimento.
Una proporzione di disservizi aerei dovuta quindi all’aumento generale dei voli. Il volume delle tratte aeree, infatti, è aumentato a dismisura nelle ultime settimane, superando in alcuni scali anche l’estate del 2019, ultima annata precedente alla pandemia e senza restrizioni di traffico aereo. Questa scelta, però, ha portato le compagnie a rimodulare le proprie offerte spesso per assenza di personale, cancellando i voli ai passeggeri o accumulando pesanti ritardi creando non pochi disagi ai passeggeri. Alcune compagnie aeree, infatti, stanno decidendo in queste ore di ridurre le rotte prefissate, dopo aver venduto dei biglietti, proprio a causa della mancanza del personale.
Nei prossimi giorni sono in programma altri disservizi. Sabato 25 giugno è indetto uno sciopero aereo. In questi casi i passeggeri non hanno diritto alla compensazione pecuniaria, ma bensì solamente alle spese sostenute per raggiungere la destinazione prefissata a causa della eventuale cancellazione del volo.
Insomma, con la pandemia alle spalle, si torna certamente a viaggiare, con più voglia di prima, ma i disservizi tornano ad essere dietro la porta ed i passeggeri devono prepararsi, consapevoli dei loro diritti.

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