“Abbiamo appreso venerdì i contenuti del testo ufficiale del Ddl riguardante le concessioni demaniali ai fini turistico ricreativi perché approvato a sorpresa nella seduta dell’ ultimo Consiglio dei Ministri, poiché in fase consultiva la bozza non ci é mai stato consegnata, nonostante le nostre richieste, per poter avviare un confronto serio. Di fatto i principi in esso contenuti ci sono stati enunciati per sommi capi nel corso degli ultimi 2 incontri svolti al Ministero per gli Affari Regionali durante i quali Assobalneari Italia Federturismo Confindustria ha sostenuto con fermezza la richiesta di una proroga di trent’ anni come approvata dai Paesi Iberici a tutela delle loro imprese, consegnando al Ministro una esaustiva documentazione normativa e una nota esplicativa a supporto”. È il commento di Assobalneari Italia, dopo che venerdì scorso il Governo ha approvato un disegno di legge per la revisione e il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime.
“Noi di Assobalneari Italia non esprimiamo un giudizio positivo su questo provvedimento, né ci dichiariamo fortemente preoccupati. Siamo indignati e insoddisfatti per il trattamento che ci viene riservato da chi ha approvato questo Disegno di Legge che, in modo inequivocabile, manda all’ evidenza pubblica 30.000 pmi con il suo enunciato iniziale nel rispetto di norme europee non pertinenti con la nostra realtà imprenditoriale.
Sono convinto che anche in questo caso questo provvedimento,appreso da noi balneari attraverso le nostre organizzazioni con sede a Bruxelles, e non segnalatoci da alcun parlamentare europeo, é ancora sconosciuto alla stragrande maggioranza dei nostri parlamentari italiani.
Non comprendiamo – continua la nota dell’Associazione – perché in Italia dobbiamo sottostare a diktat europei che gli altri Paesi nostri competitor non hanno neppure considerato, anche alla luce del fatto che il nostro Stato non conosce la reale consistenza del Demanio Marittimo. Si potrebbe perciò ipotizzare che ci siano appetiti, soprattutto da parte di importanti gruppi stranieri a volersi impossessare dei nostri litorali, del sistema balneare italiano che gli altri ci invidiano cercando di imitarlo.
Nel provvedimento appena licenziato dal Governo troviamo anche principi “nostrani” su cui non ci possiamo trovare d’accordo: viene data alle singole Regioni la prerogativa di decidere il periodo di durata delle concessioni creando così differenze da Regione a Regione creando disparità di trattamento nel nostro Paese determinando perciò imprese di serie A e di serie B indipendentemente dalle capacità degli imprenditori. Ci chiediamo come si possa partorire una norma così deleteria che potrà solo danneggiare la qualità dei servizi offerti,anche a discapito dell’ intero sistema turistico nazionale.
Davanti a questa situazione non rimangono che due prospettive: la prima che questa legislatura termini prima che il provvedimento venga approvato per affrontare nuovamente la questione con un altro Governo che sostenga la fuoriuscita dalla Bolkestein e la seconda che se dovesse essere esaminato dal Parlamento questo apporti sostanziali modifiche non accettando le evidenze pubbliche”, conclude la nota.