Balneari sollecitano governo su riforma demanio

Torna, tra una discussione sul futuro presidente della Repubblica e i punti della prossima finanziaria, in primo piano tra le questioni politiche il problema caldo delle concessioni balneari. Un mercato del lavoro che coinvolge nei mesi caldi diversi milioni di italiani tra proprietari di stabilimenti e lavoratori stagionali. “Le imprese balneari sollecitano governo e Parlamento ad avviare un confronto per definire in tempi rapidi una riforma del demanio individuando il giusto equilibrio tra i principi della concorrenza e la doverosa tutela degli attuali concessionari”, chiedono in una nota congiunta le sigle maggiormente rappresentative del settore balneare Sib Confcommercio, Fiba Confesercenti, Cna Balneari, Imprese Demaniali Confartigianato e Federbalneari Italia dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato che ha stabilito che le concessioni balneari devono essere riassegnate entro due anni attraverso evidenze pubbliche.

“Occorre scongiurare – prosegue la nota – un pesante impatto sociale ed economico su trentamila imprese balneari italiane, sul loro indotto e sull’ecosistema turistico costiero, che rischiano di essere messe in liquidazione dopo la difficile ripartenza a causa della pandemia e aver realizzato rilevanti investimenti ancora da ammortizzare per continuare ad assicurare un’offerta di servizi turistici balneari di alta qualità, capace di attirare clienti e turisti nazionali e internazionali”. Una contesa, quella sulle concessioni, che da un lato vede gli operatori del settore, che in prospettiva vedono un aumento dei costi degli affitti degli spazi e dall’altro gli ambientalisti, che vorrebbero maggiori spazi pubblici. Si attende quindi la risposta del governo.

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