domenica, 22 Dicembre 2024

Biglietti già venduti, troppo tardi la riunione del 20 luglio

Per la commissione di allerta rapida dei prezzi sul caro-voli “la riunione del 20 luglio è a dir poco tardiva persino per la moral suasion. Unica speranza è che l’Antitrust intervenga almeno laddove vi sono abusi di posizione dominante”. Lo afferma il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ricordando che i biglietti per i voli legati alle vacanze sono in parte già venduti e storicamente i maggiori
rialzi si registrano da giugno ad agosto. “I rialzi tendenziali di maggio, sono stati anomali, e non solo per alcune rotte. In media il trasporto passeggeri è rincarato del 37,9% su maggio 2022, mentre i voli nazionali sono decollati addirittura del 43,9%, più di quelli intercontinentali, fermi a +36,8%, a dimostrazione che la scusa del caro carburante non regge e si tratta di speculazioni”, aggiunge Dona.

Ecco perchè  il Codacons invoca ispezioni a tappeto nelle sedi italiane delle compagnie aeree. “I prezzi dei biglietti aerei sono del tutto fuori controllo – afferma il presidente Carlo Rienzi – Alcune tratte nazionali, nei periodi di maggiore richiesta, possono costare come un volo per gli Stati Uniti, e mediamente le tariffe sono salite negli ultimi mesi di oltre il 50% rispetto allo scorso anno. Tutto ciò nonostante i costi dell’energia siano crollati negli ultimi mesi, e i prezzi dei carburanti per il trasposto aereo abbiano registrato un calo superiore al 20%. Un andamento anomalo delle tariffe su cui già indaga l’Antitrust, che a seguito di esposto Codacons ha aperto una istruttoria sui voli da e per la Sicilia, e che finisce ora anche all’attenzione della Guardia di Finanza: chiediamo infatti alle Fiamme Gialle di attivarsi effettuando ispezioni nelle sedi italiane delle varie compagnie aeree, acquisendo documenti utili, in particolare le bolle di acquisto dei carburanti, allo scopo di verificare se la variazione dei prezzi dei biglietti sia giustificata da un aumento dei costi a carico dei vettori, o se al contrario sia frutto di possibili fenomeni speculativi a danno dei consumatori”, conclude Rienzi.

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