Contesto geopolitico e caro-prezzi preoccupano il turismo

All’inizio dell’autunno, dopo una stagione estiva fatta di luci e ombre, gli operatori turistici sono particolarmente preoccupati per la situazione attuale. La marginalità delle vendite che va sempre più assottigliandosi, il difficile contesto geopolitico e sanitario con la guerra in Ucraina e la pandemia, ma anche il caro energia e l’inflazione destano timori fra gli addetti ai lavori secondo quanto emerge da un questionario tra le aziende aderenti alla FTO.

Oltre alle problematiche già citate, il 40,8% delle aziende è preoccupato per la complessità del lavoro, il 24% per la carenza di risorse umane e competenze, il 23,5% per il volume delle vendite e il 14% per la situazione finanziaria.

Sugli obiettivi per il futuro, infine, oltre al miglioramento della marginalità e delle vendite stesse, si segnala soprattutto l’esigenza di semplificare i processi interni e la gestione delle pratiche (51,4% del campione), di crescere nel marketing e nell’uso dei social (39,1%) e di bilanciare meglio tempi di vita e di lavoro (34,1%).

“Mi auguro che dopo il voto di domenica chi riceverà l’incarico di guidare il nostro Paese dimostri la sensibilità che il turismo merita – conclude il presidente Franco Gattinoni – Si tratta infatti di un settore chiave per l’economia italiana, che tuttavia non è ancora uscito definitivamente da due anni e mezzo terribili e necessita di un’attenzione politica senza precedenti”.

editore:

This website uses cookies.