Olimpiadi Cortina 2026: gli esercenti funiviari tracciano la roadmap degli interventi necessari

Le Olimpiadi come occasione diffusa per prendersi cura della montagna italiana. Al Salone del Turismo e degli Sport invernali di Modena, grande happening autunnale dove, come di consueto, comincia l’inverno non solo dei grandi eventi, ma dell’intera filiera turistica della Montagna, ANEF – Associazione Nazionale Esercenti Funiviari fa il punto della situazione. E chiama a raccolta alcuni degli attori che saranno protagonisti dei prossimi sette anni di grande sport made in Italy, dalla Coppa del Mondo, che si è appena aperta in Austria sul ghiacciaio di Sölden, e che toccherà, con ben 7 tappe, il Belpaese, fino ai Mondiali di Cortina 2021, passando per il sogno olimpico, divenuto realtà e responsabilità condivisa con Milano – Cortina 2026.

Giovedì 31 ottobre alle 15 (area main events, padiglione A) la tavola rotonda ‘Olimpiadi diffuse 2026 – La capacità di fare sistema partendo dagli Impianti a Fune’ mette in campo un progetto di comunicazione della montagna italiana improntato sul know-how di chi vive, opera e lavora in montagna e per la montagna. L’obiettivo è delineare la giusta legacy che i grandi eventi sportivi devono portare e lasciare sul territorio.

Nelle ultime edizioni, i Giochi Olimpici, anche in ottemperanza all’agenda del Cio – Comitato olimpico internazionale su sostenibilità e ambiente, hanno puntato su un modello diffuso di eventi. Torino 2006 fu un’Olimpiade “regionale” con il cluster degli sport del ghiaccio in città e quello della neve suddiviso fra le varie valli. Poi ci sono state le edizioni che univano impianti “dal mare ai monti”, come Vancouver 2010 e Sochi 2014, passando per Pyeonchgang 2018 e i suoi impianti ‘riconvertibili’ a dare fiato all’economia nazionale.

“Milano – Cortina 2026 unirà le Alpi italiane, con una grande metropoli come Milano, ma anche con città storiche come Verona, Trento e Bolzano”, spiega Valeria Ghezzi, presidente di ANEF. Quella che sembra ed è una distanza geografica è, piuttosto, il motore che unisce, esalta e collega le realtà sportive ed imprenditoriali già presenti sul territorio. Con l’obiettivo di fare squadra.

Lo conferma, fra i principali attori della tavola rotonda, anche Flavio Roda, presidente della FISI – Federazione Italiana Sport Invernali: “L’Olimpiade italiana è una grande opportunità per gli sport invernali e per tutto il comparto montano. Tanto nel percorso di avvicinamento, costellato di appuntamenti sportivi internazionali sulle montagne italiane, quanto durante l’evento, il nostro Paese, con le sue bellezze e le sue particolarità, sarà sotto gli occhi del mondo intero: e questa è un’occasione irripetibile. Sono certo che sarà un’Olimpiade organizzata perfettamente perché possiamo contare su organizzatori e località che vantano una lunga tradizione ed esperienza. Naturalmente, sarà necessario che le istituzioni – Governo, Regioni, Province, Comuni – facciano sistema insieme agli operatori della montagna per realizzare un’Olimpiade indimenticabile”.

“Gli investimenti che questi grandi eventi porteranno devono essere duraturi per il territorio: la priorità di noi impiantisti è da sempre quello di far crescere la montagna creando lavoro e favorendo l’economia locale – prosegue Valeria Ghezzi – per questo vogliamo impegnarci affinché l’eredità olimpica più preziosa sia quella di generare una consapevolezza diffusa della necessità di tutelare le nostre montagne e di sviluppare politiche e buone pratiche orientate alla valorizzazione delle potenzialità inespresse, in un’ottica di crescita economica e, soprattutto, sociale. Diamo slancio a quegli interventi che la montagna italiana attende da tempo”.

Aeroporti efficienti ed interconnessi con infrastrutture viarie moderne, adeguamento dei trasporti e degli interscambi ferro – gomma, reti per il trasferimento dei dati, banda larga: sono queste le priorità che ANEF ha individuato come strategiche per un vero lascito olimpico che porti benessere e welfare fra i monti.

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