Federterme (Federazione Italiana delle Industrie Termali delle Acque Minerali e del Benessere Termale) nel 2019 festeggia il primo secolo di vita. Un compleanno importante, che la Federazione ha scelto di festeggiare a Roma insieme a Forst (Fondazione per la ricerca scientifica termale) presentando il libro curato da Annunziata Berrino “Federterme. Un secolo di industria e cultura termale 1919-2019”, che racconta anche attraverso un importante corredo di grafiche e fotografie d’epoca la storia delle terme italiane lungo 100 anni.
L’incontro è stato anche l’occasione per illustrare i numeri relativi al sistema termale, centrale per il turismo ma anche per la Sanità pubblica: nel 2018 i ricavi totali del settore si sono avvicinati ai 760 milioni di euro (dati provvisori Federterme), divisi tra i 118,9 milioni delle cure termali convenzionate e i 639.5 milioni dei “servizi complementari” erogati dagli stabilimenti (come ricezione alberghiera, medicina estetica, fitness, etc.).
Secondo i dati, sono 323 gli stabilimenti in attività alla fine del 2018, per la quasi totalità (90ö) operanti in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale: più della metà di essi si trova concentrata in Veneto (28,2%) e Campania (23,8%), a seguire Emilia Romagna (7,1%), Toscana (6,2%), Lazio (4%) e Lombardia (3,7%).
Negli stabilimenti termali sono impiegati circa 11.500 lavoratori (per il 62% donne), ma questi numeri potrebbero aumentare sensibilmente, secondo il presidente uscente di Federterme, Costanzo Jannotti Pecci, che afferma: “se il Governo ci aiuta, in 3 anni siamo in grado di creare almeno 15 mila posti di lavoro, superando anche il problema della stagionalità”.
Del resto il sistema termale sta iniziando ad avere successo non solo tra gli anziani ma anche tra le persone con una età compresa tra i 30 e i 50 anni, ormai parte integrante dei clienti dei 1241 esercizi alberghieri (che offrono 95 mila posti letto) presenti nelle 62 località termali italiane. Dal 2015 tutto il settore ha visto una moderata ripresa dell’attività produttiva, che tuttavia non ha ancora permesso di riassorbire perdite occupazionali accumulate durante la crisi economica.
Positive le risposte del viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, “pronto ad ascoltare le richieste e a fare qualcosa di attivo”, e del sottosegretario al Ministero dell’Economia Pier Paolo Baretta, che parla dell’urgenza di un “percorso fiscale a sostegno delle terme e della loro diffusione accanto a investimenti in sinergia tra pubblico e privato per uno sviluppo sostenibile”, entrambi presenti all’incontro.