La crisi per gli hotel continua, l’estate non basta a ripartire

Nel terzo trimestre 2021 l’indice destagionalizzato del fatturato dei servizi cresce del 3,7% rispetto al trimestre precedente e l’indice generale grezzo registra un aumento, in termini tendenziali, del 10,8%. Lo rileva l’Istat ricordando che si tratta del terzo incremento consecutivo e sottolineando che c’è stato un fortissimo recupero congiunturale delle Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+71,2%) e aumenti più contenuti anche per le agenzie di viaggio e i servizi di supporto alle imprese (+4,2%).

Ma dietro questi numeri, a prima vista positivi, Federalberghi rileva una “realtà tragica per le aziende ricettive, che è sotto gli occhi di tutti, anche se molti si ostinano a rivolgere lo sguardo altrove, illudendosi che l’andamento favorevole della domanda italiana durante la seconda parte dell’estate sia stato sufficiente a compensare due anni di carestia”. Infatti, in base ai dati diffusi dall’Istituto di Statistica sul fatturato dei servizi di alloggio nei primi nove mesi del 2021, si può desumere un calo del 35,8% rispetto al corrispondente periodo del 2019. “A questo punto dell’anno – evidenzia il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – i conti sono pressoché definitivi: ben che vada il settore ricettivo italiano chiuderà il 2021 con un perdita di quasi 10 miliardi di euro rispetto al 2019. Nei due anni (2021 e 2020), la perdita complessiva è di circa 24 miliardi di euro. In questo momento soffrono soprattutto le destinazioni e le strutture ricettive che si rivolgono al mercato straniero, in specie quello di lungo raggio. Lavorano a scartamento ridotto pure i meeting e i congressi, anche a causa delle limitazioni alla capienza delle sale congressuali, per le quali più di un mese fa la Conferenza delle regioni aveva individuato una soluzione, che però stenta a materializzarsi. Attendiamo le festività di fine anno con il fiato sospeso, nella speranza che l’andamento dell’epidemia e le nuove misure di contenimento non procurino ulteriori danni. Nei giorni scorsi – segnala il presidente degli albergatori – il Governo ha rigettato gli emendamenti al decreto fiscale che propongono di lenire le sofferenze delle strutture turistico ricettive prorogando l’esonero dal pagamento dell’IMU e del credito d’imposta sugli affitti per le imprese che versano in maggiori difficoltà. Ci auguriamo che entrambe le misure vengano riconsiderate, quando il decreto fiscale approderà in Aula o durante la discussione della legge di bilancio”.

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