Le guide in audizione: una legge di riforma per vaorizzare la professione

Definire una cornice normativa nazionale che tuteli e valorizzi la professione della guida turistica: a richiederlo, di fronte ai membri della commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato, i componenti la delegazione di Cna Turismo e commercio e Cna Professioni, il coordinatore del raggruppamento, Cristiano Tomei, e il portavoce delle Guide turistiche e di Cna Professioni, Mario Carniani.

Ad oggi sono circa 25.000 le guide italiane che versano in una condizione di forte incertezza, sotto il profilo sia normativo sia occupazionale, in ragione della crescente presenza di guide provenienti da altri Paesi europei. “Senza un’adeguata regolamentazione dell’accesso alla professione di guida turistica – prosegue il documento – si rischia di compromettere la specificità culturale italiana, ossia la specializzazione per ambiti territoriali, provinciali o regionali. Solo l’elevata specializzazione conseguita dalla guida turistica per una determinata area tematica e territoriale permette di valorizzare e al contempo tutelare l’intero patrimonio culturale italiano”.

Dal canto suo, anche Confguide chiede una legge di riforma che “definisca e garantisca una figura professionale unica per tutto il territorio nazionale, altamente qualificata, chiaramente riconoscibile e identificabile”. In audizione, la vicepresidente Valeria Gerli, ha sostenuto che “l’accesso alla professione deve avvenire attraverso un esame di stato unico e in unica data, eventualmente articolato in più sedi regionali, che garantisca la medesima qualità professionale su tutto il territorio nazionale, a tutela innanzitutto del visitatore/consumatore. Dal momento che per esercitare la professione serve una figura altamente qualificata, è necessario che la guida turistica dimostri oltre ad una solida cultura generale di base, anche la capacità di aggiornare e approfondire le proprie conoscenze”, ha aggiunto. E “il modo più opportuno per tutelare la professionalità della guida turistica è configurare un percorso di accesso al titolo professionale e certificazione delle competenze serio, articolato e selettivo, attraverso la laurea magistrale quale requisito minimo di accesso al percorso abilitante e la conoscenza a livello C2 di una lingua straniera (per gli stranieri in Italia, l’italiano)”, ha concluso.

editore:

This website uses cookies.