“Prendiamo atto che nella formazione del nuovo Governo da parte del Presidente incaricato, Mario Draghi, il Mibact, in precedenza concepito come unico Ministero per il doppio binario Cultura e Turismo, è stato diviso in due: Cultura, con Dario Franceschini e Turismo, con Massimo Garavaglia. Un bene, sembrerebbe, dalle dichiarazioni di entusiasmo di gran parte delle organizzazioni di settore. Eppure, a noi, rimangono forti perplessità”. E’ quanto sottolineano Simone Fiderigo Franci, presidente GTI e Claudia Sonego, Vice Presidente GTI.
“Confidiamo che alla base di questa scelta – in un paese a fortissima vocazione turistica determinata dalla presenza di un eccezionale patrimonio culturale – vi sia l’obiettivo di fare davvero filiera in un settore fin qui trattato a compartimenti stagni: mare, montagne, città d’arte, prossimità. E con attori spesso messi in competizione: ricettori, ristoratori, tour operator, guide turistiche. E con interventi tesi a valorizzare i regionalismi anziché il marchio “Italia”. Confidiamo che il Ministro Garavaglia convochi presto le associazioni di categoria e porti avanti l’urgente e non più prorogabile riforma della professione della guida turistica che i precedenti Governi hanno promesso ma non compiuto. Se la materia turismo è di competenza delle Regioni – e da qui purtroppo derivano le difficoltà e gli intoppi di un comparto produttivo di rilevanza nazionale – è allo Stato che spetta il tema delle professioni. Nell’augurare buon lavoro, come si conviene, al Governo, confidiamo anche noi guide abilitate di tornare presto, a nostra volta, a lavorare. Il blocco pressoché totale del turismo e la pesante crisi devono trovare soluzioni adeguate. Un obiettivo – concludono – che richiede la volontà di ascolto degli attori protagonisti, guide turistiche incluse”.