Nell’imminenza dell’approvazione del DL Riancio, i vertici di Guide Turistiche Italiane si rivolgono ai Ministri del Turismo e del Lavoro, Dario Franceschini e Nunzia Catalfo. Presidente e vice presidente di GTI, Simone Fiderigo Franci e Claudia Sonego, pongono ai titolari dei Dicasteri tre domande: «Quando ci saranno provvedimenti specifici per tutta la filiera, dato che non esiste solo il turismo balneare o montano ma anche quello delle città d’arte e di prossimità?»; «Perché, dopo anni di domeniche ai musei gratis e di promozione del turismo di massa, oggi, che i musei sono deserti, non viene offerta la gratuità a tutti?»; «I Ministri sanno come funziona la libera professione e la gestione di una Partita Iva?».
Franci e Sonego declinano, per ciascun quesito, le motivazioni: «Si continua a parlare di turismo come motore del Paese, eppure nel DDL Rilancio, per il comparto, non ci sono risorse e la nostra professione non viene nemmeno menzionata né considerata». Ancora, «i musei aprono a singhiozzo. Non sarebbe un’opportunità consentire l’accesso gratuito in un momento in cui gli italiani sono in difficoltà? Sarebbe un modo concreto per valorizzare e fare conoscere il nostro patrimonio artistico e invogliarli, magari, a farsi accompagnare in visita da una guida turistica che, ad oggi, è senza lavoro». Ancora, «di decreto in decreto ci è parso che ben poco si conosca il mondo della libera professione, a cominciare dai tempi di fatturazione e incasso». L’esempio, «ultimo in ordine di tempo», è ai mille euro erogati a chi, nel secondo bimestre 2020, ha avuto un calo del reddito superiore al 33 per cento rispetto al 2019. «Pare che chi fa i provvedimenti non sappia che le fatture vengono saldate a 30, 60, spesso 90 giorni. Si continua a ragionare come se avessimo un reddito mensile, uno stipendio cui fare riferimento, ma non è così. Oltre a non avere ammortizzatori sociali ci tocca sottostare ad un principio di cassa che per noi è del tutto insensato».
Secondo GTI, la situazione è «grave e demotivante, già a marzo avrebbe dovuto essere proclamato lo stato di crisi del turismo, non si è fatto, e va bene, ma ora serve una urgente programmazione e una presa d’atto delle molteplici figure impegnate nel turismo. Invocarlo come ‘ricchezza’ non basta. Il turismo è lavoro e noi guide turistiche, professionisti del turismo, viviamo di questo».