sabato, 27 Aprile 2024

Guide turistiche, arriva l’obbligo dell’esame

Per svolgere l’attività di guida turistica occorrerà superare un esame di abilitazione (o essere in possesso di un titolo estero abilitante), che darà accesso all’Elenco nazionale nazionale. Le attuali guide turistiche non dovranno sostenere alcun esame ma saranno iscritte, con una
semplice domanda, all’Elenco nazionale. E’ una delle novità previste dal ddl approvato in Senato, frutto dell’abbinamento di un provvedimento del governo con tre disegni di legge di iniziativa parlamentare. Il provvedimento è in attuazione al Pnrr che prevede la regolamentazione della professione della guida turistica.

L’esame sarà indetto almeno una volta l’anno dal ministero del Turismo e consisterà in una prova scritta, una orale ed una pratica. Per accedere all’esame sarà necessario avere almeno una laurea triennale e la certificazione di almeno due lingue straniere, di cui una a livello di competenza C1, e la seconda B2. Una volta superato l’esame di abilitazione ed essere iscritta nell’Elenco nazionale, la guida turistica riceverà un tesserino, con il quale potrà esercitare la professione in tutto il territorio nazionale. Come le altre professioni regolamentate, le guide turistiche avranno l’obbligo dell’aggiornamento professionale, con cadenza triennale, seguendo corsi teorici e pratici organizzati dal ministero. Questo è stato uno dei punti su cui il Senato si è diviso, visto che alcuni gruppi indicavano anche le Regioni tra gli Enti chiamati ad organizzare i corsi, dietro linee guida del ministero. Uno dei motivi per cui i gruppi di opposizioni si sono astenuti e non hanno votato a favore.

Soddisfazione, invece, è stata espressa dall’Associazione GTI  “perché recepisce le nostre proposte – commenta Simone Franci, presidente di GTI – e rappresenta una risposta concreta alle esigenze delle guide e del settore turistico in generale”.

“L’istituzione dell’elenco nazionale delle guide turistiche è un passo fondamentale per la tutela della professione e dei turisti”, ha aggiunto Franci. “La definizione dei requisiti necessari per l’accesso alla professione e la formazione obbligatoria contribuiranno a garantire sia la qualità dei servizi offerti dalle guide, sia a migliorare le competenze di quest’ultime”.

GTI si ritiene soddisfatta anche per il parere espresso dalla commissione, in merito all’eliminazione di ogni riferimento al comma 3 dell’articolo 3 della 97/2013 che riguardava i siti specifici. Questi ultimi, già giudicati non in linea col diritto comunitario, erano stati combattuti attraverso il ricorso al TAR (vinto). “La definitiva sentenza del CDS- tiene a sottolineare il presidente di GTI- aveva giudicato i decreti sui siti specifici non solo non in linea con il diritto europeo ma addirittura incostituzionali”.

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