Quest’anno gli arrivi nei campeggi e villaggi turistici italiani raggiungeranno quota 10,7 milioni per un totale di 73 milioni di presenze ed una prevalenza degli ospiti stanieri pari al 57% del totale. Le performances rispetto al 2021 sono state vistose, in media nell’ordine del 11%, con punte fino al 17%. Il risultato positivo si deve proprio al ritorno massiccio di ospiti provenienti da Germania ed Austria e Svizzera che insieme alle provenienze da Danimarca ed Olanda rappresentato oltre il 75% di arrivi dall’estero. Il periodo di permanenza si è allungato passando dai 6,8 giorni del ’19 agli attuali circa 7.
“La stagione 2022 – ha detto Alberto Granzotto, presidente di FAITA – si rivela la migliore di sempre per il nostro settore, recuperiamo ampiamente le quote di mercato perdute nel ‘20 e nel ‘21 a causa della pandemia e rientriamo in un trend di crescita che ci aveva costantemente accompagnato fin dal 2013. Il buon andamento stagionale ci incoraggia ma non basta. Rimangono importanti criticità. I fatturati sono cresciuti meno che proporzionalmente mentre i margini sono sensibilmente diminuiti a causa dell’impennata del costo energetico (+300% per il gas). Un fattore che condiziona pesantemente l’intero comparto ed in particolare le strutture montane e che temiamo possa compromettere la stagione 2023”.
Realtà e prospettive del turismo all’aperto saranno presentate al TTG di Rimini nel corso del convegno “Ospitalità Open Air: quo vadis? Dall’analisi dei dati al sentiment del settore – Viaggio dalla conoscenza alla strategia in un settore in continua evoluzione” che si terrà presso la Camping arena nel contesto dell’Assemblea Nazionale di Faita FederCamping il 12 ottobre alle 15.30.