domenica, 22 Dicembre 2024

Turismo organizzato al collasso, Astoi: indifferenza Governo inaccettabile

“Da cinque mesi Astoi Confindustria Viaggi chiede al Mibact e al Governo interventi urgenti e concreti per la sopravvivenza di queste imprese. Giunti quasi al termine dell’iter di conversione in legge del Dl Rilancio si può dire senza tema di smentita, che ogni aspettativa è stata disattesa e l’impressione è che non vi sia l’intenzione di salvaguardare un comparto e buona parte delle 80.000 famiglie che vi lavorano. Il più completo disinteresse per il turismo organizzato è ormai evidente e tangibile. Il settore non è fatto solo di alberghi e stabilimenti balneari, si tratta di una filiera complessa i cui attori sono tutti ugualmente indispensabili”. Lo scrive Astoi Confindustria Viaggi in un duro comunicato in cui chiede al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro Dario Franceschini “di agire subito mettendo in campo misure atte ad evitare il tracollo del sistema”.

“Siamo in presenza del cosiddetto delitto perfetto. Da un lato nessun aiuto reale alle imprese del comparto in termini economici, dall’altro si impedisce di fatto che queste imprese si salvino da sole riprendendo la propria attività, visto che, Italia a parte, i corridoi turistici rimangono chiusi e, per quelli aperti, viene disposta la quarantena al rientro, escludendo ogni reale possibilità di fruizione della vacanza in quei paesi” spiega ancora l’Astoi.

Queste dunque le proposte avanzate da Astoi:

1) incremento del Fondo dedicato a tour operator e agenzie di viaggio ex articolo 182 Dl Rilancio: su 20 miliardi di fatturato generati dal comparto, ad oggi, la perdita si attesta a 17 miliardi. Si ritiene che lo stanziamento di 25 milioni sia un inutile palliativo, soprattutto se si considera che su 13.000 imprese, circa 3.000 sono sopra la soglia di fatturato di 5 milioni di euro e non potranno nemmeno accedere al contributo a fondo perduto di cui all’articolo 25 del medesimo decreto. Le aziende sopra i 5 milioni di fatturato, peraltro, sono quelle che generano l’80% dei ricavi totali e garantiscono altrettanta percentuale di occupazione.

2) prolungamento della cassa integrazione in deroga fino a dicembre 2020: con l’allungamento di ulteriori 9 settimane si prolunga la scadenza dei termini a metà agosto ma, molte imprese continueranno a non poter vendere nulla, visto che le mete estere sono di fatto interdette.

3) Bonus vacanze: il comparto del turismo organizzato aveva chiesto che lo strumento fosse esteso sin da subito anche ai pacchetti turistici Italia e, quindi reso utilizzabile direttamente da agenzie di viaggio e tour operator, ma questa proposta non è stata presa in considerazione. Lo strumento è dedicato di fatto esclusivamente al comparto alberghiero e, per come è strutturato, crea non pochi problemi applicativi non solo agli operatori, ma anche agli stessi alberghi, molti dei quali non sono disposti ad accettarlo.

“Inoltre, nella riformulazione dell’art. 88 bis contenuta nel Dl Rilancio, è stato inserito – conclude l’associazione – un passaggio con il quale si prevede sempre la restituzione della somma versata, senza emissione di voucher, per i soggiorni di studio degli alunni del quarto anno delle scuole secondarie di secondo grado nell’ambito dei programmi internazionali di mobilità studentesca riferiti agli anni scolastici 2019/2020 e 2020/2021. Molte imprese sarebbero costrette immediatamente a cessare l’attività, non avendo la disponibilità finanziaria per trasformare sin da ora i voucher già emessi in rimborsi cash e non avendo ricevuto alcun sostegno economico dal Governo e nemmeno il rimborso dai fornitori esteri che, come noto, non sono soggetti alla legislazione italiana”.

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