lunedì, 23 Dicembre 2024

E la Netflix della cultura diventa realtà, online da febbraio

Non ha ancora un nome la piattaforma dedicata alla cultura italiana che arriverà a fine febbraio e che è stata lanciata in pieno lockdown dal ministro Dario Franceschini come “la Netflix della cultura italiana“. Era infatti l’aprile 2020 quando il ministro dei Beni e delle attività culturali annunciava: “Stiamo ragionando sulla creazione di una piattaforma italiana che consenta di offrire a tutto il mondo la cultura italiana a pagamento, una sorta di Netflix della cultura, che può servire in questa fase di emergenza per offrire i contenuti culturali con un’altra modalità, ma sono convinto che l’offerta online continuerà anche dopo”.

Ora è diventata una realtà che andrà sicuramente oltre e l’idea del Mibact si concretizza dopo il decreto Rilancio e i decreti attuativi: Cdp il 3 dicembre ha annunciato che la piattaforma arriva sul serio con ”l’obiettivo di sostenere il settore delle performing arts, particolarmente colpito nel corso di quest’anno dalla pandemia da Covid-19″.

Per la realizzazione e la gestione di questa iniziativa innovativa il Mibact e Cdp hanno avviato un’interlocuzione con la Rai ed i principali operatori presenti nel mercato italiano, all’esito della quale è stata indetta una procedura competitiva aperta per l’individuazione del partner industriale. È stata cosi selezionata CHILI Spa – società attiva dal 2012 nel settore dei servizi di TV on demand e che conta oltre 4 milioni di utenti iscritti – per la sua esperienza internazionale nel settore.
Per la gestione della piattaforma è stata costituita in tempi record una nuova società controllata al 51% da Cdp e al 49% da CHILI Spa. In tutto l’investimento iniziale prevede uno stanziamento di 10 mln di euro da parte del ministero, 10 milioni di euro da parte di Cdp e 9 milioni da parte di Chili.

La nuova piattaforma sarà divisa in canali dedicati alle arti, come ad esempio l’opera, il teatro, la musica anche pop non solo classica, l’arte ospitando i principali musei e aperta anche a singole esperienze. Ci sarà un meccanismo di compensazione con lo spacchettamento degli abbonamenti che si potranno fare ai canali ma anche con un meccanismo di vendita online dei singoli eventi.

Con l’intensione di creare pacchetti di compensazione che diano spazio ai big ma sostengano anche realtà meno forti dal punto di vista commerciale come è giusto in una piattaforma dall’anima pubblica. L’idea infatti è quella della promozione ma anche del sostegno, per lanciare la cultura italiana nel mondo ed aiutare la crescita del progetti.

Da fine febbraio quindi si potranno effettuare tour virtuali dei principali musei italiani e delle maggiori mostre di interesse pubblico, visitare festival e fiere e scegliere fra un ampio catalogo di film e altri contenuti tematici. Nella piattaforma sarà anche possibile acquistare e merchandising e biglietti per la visione live e on-demand di concerti e opere teatrali, di cui in questi giorni si è vista la richiesta.

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