L’Italia sarà il Paese ospite del Salone del libro di Teheran nel 2017, lavorerà con l’Iran per la promozione turistica di entrambi i Paesi, ospiterà giovani artisti e laureati per iniziative di formazione, incrementerà le missioni archeologiche in terra persiana e rafforzerà anche in campo culturale gli storici legami tra eredi di due grandi civiltà.
Questi i temi di cui il ministro della Cultura Dario Franceschini ha parlato con le autorità iraniane, in una visita iniziata con l’apertura della mostra delle Penelopi ‘Sculture di Pace’ al Museo Nazionale di Teheran – sezione della mostra milanese della Fondazione Prada – e conclusasi ieri a Persepoli e Pasagarde.
Un’area archeologica quest’ultima dove si trova la tomba di Ciro il Grande, dove operano i nuovi laboratori per il restauro della pietra dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro (Iscr) e dove infine sta andando a maturazione il progetto di un gemellaggio con un altro sito Unesco, quello italiano di Paestum. Ma l’Italia attende che diventi operativo anche un accordo per nuovi scavi archeologici nel bastione occidentale di Bam, con cui giungere ad una completa ricostruzione della storia della città.
Il turismo è un altro punto su cui Franceschini si è soffermato considerato che l’Iran punta a incrementare gli arrivi nel Paese e ha invitato gli investitori italiani a puntare sul mercato iraniano. Franceschini ha confermato da parte sua “che in Italia vi è un crescente interesse per l’Iran” anche dal punto di vista turistico, e auspicato che anche molti iraniani vengano in Italia, a visitare non solo Roma, Venezia e Firenze, ma anche altre zone del Paese. Quanto agli imprenditori italiani, ha detto ancora il ministro, vi è spazio per loro anche, per esempio, per l’ammodernamento e la qualità delle strutture ricettive. Un altro tema toccato è stato quello dell’arte contemporanea, con la possibilità di prestiti e scambi con il Museo di Teheran, che vanta una ricca raccolta di opere occidentali, sebbene molte restino nascoste al pubblico.