mercoledì, 24 Aprile 2024

Franceschini pensa a un ‘ArtBonus’ per la cultura

Basta preconcetti e tabù, una collaborazione ‘virtuosa' tra pubblico e privato per la cultura è possibile. Alla guida del Collegio romano da poco più di un mese, Dario Franceschini ripete come un mantra la sua convinzione. Lo ha detto dal primo giorno del suo mandato e la prossima settimana lo ribadirà probabilmente alla Camera illustrando il suo programma. Intanto, presentando le nomine per il consiglio superiore dei beni culturali, torna sull'argomento spiegando di guardare alla Francia e alla sua legge sul mecenatismo francese, che anticipa di voler "portare in Italia". Con l'idea di un incentivo per la cultura, una sorta di ArtBonus, insomma, mutuato sul meccanismo dell'ormai popolare 'ecobonus' per mobili ed elettrodomestici.  
"Un'operazione che accompagni la sfida ai privati", spiega il ministro. Che dopo la convenzione firmata qualche giorno fa per Pompei con Finmeccanica si dice pronto a chiamare "per nome e cognome le grandi imprese" chiedendo loro di intervenire in aiuto del patrimonio italiano.
Qualcosa in termine di agevolazioni per le donazioni c'è già nella legge Valore Cultura, ma riguarda solo le 'piccole' donazioni' fino a 10 mila euro. Per il resto è tutto da fare. Certo c'è il problema delle coperture finanziarie: "Quello che proporrò al Cdm sarà da un lato di rompere il tabù ideologico e trovare un sistema di collaborazione virtuosa tra pubblico e privato, più facile se accompagnata da detrazioni fiscali", anticipa prudente. Però le detrazioni per l'ecobonus hanno funzionato, sottolinea il ministro, anzi: "la mia idea di innalzare l'ecobonus dal 55 al 65% ha dato i suoi frutti". Da qui lo spunto per individuare anche per la cultura un meccanismo simile a quello.   
Intanto si intensificano i rapporti con la Francia. Dopo l'incontro di qualche giorno fa a Parigi, la sua omologa francese Aurélie Filippetti, sarà a Roma il 26 maggio, e la visita sarà l'occasione, anticipa Franceschini, anche per un seminario incentrato proprio sulla legge sul mecenatismo francese.
Intanto un 'pezzetto' di Francia è entrato nel consiglio superiore dei beni culturali, con Claudia Ferrazzi, nome italiano passaporto francese, ex vice amministratore generale del Louvre oggi segretaria generale a Villa Medici. Con lei, oltre alla storica dell'arte Beatrice Buscaroli (che assicurerà il rapporto con il mondo degli enti locali) entra nel parlamentino Mibact, Jane Thompson, project manager a Ercolano. Anche la sua esperienza di gestione del sito archeologico campano, sulla base della convenzione siglata nel 2001 con la fondazione americana di David W.Packard, sarà fondamentale nella preparazione della 'sfida' di Franceschini ai privati.

 

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