Giuli: l’Art Bonus funziona e va ampliato


In dieci anni di Art Bonus, il meccanismo che consente il riconoscimento di un credito d’imposta del 65% delle erogazioni liberali effettuate a sostegno di un bene o di un’attività culturale, “sono stati raccolti sul territorio nazionale 1 miliardo e 61 milioni di euro e si è dimostrato, a tutti gli effetti, un’opportunità di compartecipazione al mantenimento e alla crescita dell’identità culturale dei nostri territori e delle nostre comunità. È quindi arrivato il momento di dar luogo a un’ampia riflessione sulla possibilità di estendere tale istituto anche a beni oggi non ricompresi”. Lo ha detto in Aula alla Camera il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, rispondendo ad una interrogazione di Noi Moderati proprio sulle iniziative per l’ampliamento delle categorie dei beneficiari dell’Art Bonus.

“Siamo favorevoli a ogni forma di estensione di una misura che ha dimostrato di funzionare grazie all’integrazione tra pubblico e privato. Sarà compito del ministero della Cultura promuovere l’allargamento della platea di beneficiari dell’Art Bonus compresi i beni ecclesiastici di rilevanza storica. Anche – ha detto Giuli – sensibilizzando gli altri ministeri e tenendo conto delle necessarie coperture finanziarie e delle proiezioni sui vantaggi economico, sociali e culturali dell’Art Bonus”.

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