giovedì, 19 Dicembre 2024

Mibac, sindacati plaudono a Bray su assunzioni

Ma ora chiedono riorganizzazione del ministero con una serie di tavoli tecnici

Massimo Bray apre sulle assunzioni al ministero dei Beni culturali, ma i sindacati chiedono di avviare subito il percorso di riorganizzazione del Mibac, "a partire dalla deroga al taglio dei posti di lavoro previsto dalla spending review".
Le sigle Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Pa, Confsal-Unsa e Ugl-Intesa hanno incontrato il ministro al Collegio Romano a seguito della grande mobilitazione degli operatori che nei giorni scorsi ha portato alla chiusura di Pompei e del Colosseo.  "Bray ha riconosciuto la grave carenza degli organici, così come la necessità di investire nella formazione e nella qualificazione continua dei lavoratori. Apprezziamo l'impegno assunto dal ministro a portare al Mef la proposta di riaprire le graduatorie degli idonei e procedere a colmare progressivamente le attuali carenze di personale. Ma chiediamo un atto di coraggio politico, che sia conseguente e corrispondente alle gravi preoccupazioni che il ministro stesso ci ha esposto circa il futuro dl Mibac, e che consenta la ripresa di una adeguata politica occupazionale e di riconoscimento professionale".
Nei giorni scorsi i sindacati avevano accolto positivamente "l'assunzione di responsabilità sul pagamento degli arretrati del salario accessorio, in particolare delle indennità di turno", ma ora invitano a guardare avanti: "E' indispensabile iniziare un percorso serio di riorganizzazione del ministero. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto la disponibilità di Bray ad avviare un tavolo tecnico sulle tante questioni aperte. A partire dal riordino dei livelli territoriali del Mibac, direzioni e sovrintendenze, ma anche sul piano dei rapporti tra istituzioni pubbliche e soggetti privati: troppi i soldi spesi in consulenze e appalti e troppo carente l'integrazione tra i soggetti che concorrono alla tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale". "Per rilanciare il settore, anche in chiave di sviluppo turistico, occorre investire nei servizi e nelle professionalità: organici, formazione, informatizzazione, comunicazione. L'incontro di oggi è un punto di partenza. Ora bisogna passare dalle parole ai fatti".

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