Migliorare la qualità complessiva dell'offerta ai turisti-visitatori oltre che sensibilizzare il pubblico dei siti museali, attivando così un sistema integrato di promozione dell'immagine del Belpaese dentro e fuori i confini nazionali. E' questo il senso dell'accordo tra l'Isnart, l'Istituto nazionale di ricerche sul turismo, e Herity, l'organismo internazionale riconosciuto dall'Unesco per la valutazione a sostegno del miglioramento della qualità nei processi di conservazione e utilizzazione del patrimonio culturale mondiale.
Con un apposito protocollo d'intesa siglato dal presidente dell'Isnart, Maurizio Maddaloni e di Herity Italia, Maurizio Quagliuolo, i due istituti si sono impegnati ad utilizzare il rispettivo know-how nell'ambito delle rispettive specializzazioni puntando all'incremento delle certificazioni "Ospitalità italiana" e "Hges", quest'ultimo già attivo dal 2006 grazie ad un accordo di cooperazione internazionale con il ministero per i Beni e le Attività culturali.
"Hges" è attualmente applicato a musei, monumenti, siti archeologici, biblioteche e archivi aperti al pubblico, oltre agli edifici di culto e ai loro annessi. Il marchio Ospitalità italiana, invece, è una certificazione promossa da Isnart per stimolare l'offerta di qualità in Italia e nel mondo.
L'accordo darà vita a una serie di iniziative volte a realizzare certificazioni congiunte in località campione, attraverso l'utilizzo di guide tematiche nei musei; punti di informazione nei principali luoghi di visita; hotspot wi-fi e pubblicazioni a disposizione dei turisti con tutti i dati raccolti dalle due strutture di certificazione.
Nella seconda fase, poi, verranno coinvolti anche i ristoranti italiani all'estero che hanno ottenuto la certificazione Isnart, i quali diventeranno "partner" di Herity nel mondo attraverso la collaborazione dei sistemi camerali esteri.