lunedì, 23 Dicembre 2024

Musei e social network, un idillio che ancora non decollla

I musei italiani non usano i social media per creare una relazione bi-direzionale con il pubblico, sia a causa della mancanza di competenze professionali specializzate sia perché privilegiano la comunicazione tradizionale one way. È quanto emerge da “#SOCIALMUSEUMS. Social media e cultura fra post e tweet”, il decimo rapporto dell’associazione Civita presentato oggi all’Auditorium dell’Ara Pacis di Roma.

Secondo l’indagine, l’utilizzo delle piattaforme social, come mezzo per entrare in relazione con i propri pubblici o per attrarre visitatori, non costituisce ancora, per i musei italiani, un obiettivo strategico e rilevante. Alla base di tale scelta c’è una scarsa conoscenza delle effettive potenzialità dei social, dovuta alla poca esperienza finora accumulata e alla difficoltà di associare una piattaforma ad obiettivi specifici. Fanno eccezione i musei d’arte contemporanea, capaci, al contrario, di richiamare non solo i giovani “nativi digitali”, ma anche un pubblico più trasversale e meno assiduo.

“La riforma Franceschini ha dato le condizioni di base perché la comunicazione dei musei possa beneficiare di forme moderne come i social network – ha detto il vicepresidente di Civita Nicola Maccanico – C’è molto da fare, sappiamo che cosa bisogna fare, e questa è una buona notizia, però adesso bisogna farlo”.

“Abbiamo un ritardo da recuperare – ha commentato il ministro dei Beni e le Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini – ma la riforma del ministero, l’autonomia dei musei, i direttori che vengono da esperienze internazionali puntano esattamente a colmare questo ritardo. Abbiamo messo a punto un sistema di valutazione della presenza dei grandi musei italiani sui social network che sta funzionando e che non è solo un monitoraggio ma è uno stimolo a far di più”.

Franceschini, infine, ha ricordato il convegno mondiale dell’Icom (International Council of Museums) in programma a luglio, con più di cinquemila direttori o rappresentanti di musei di tutto il mondo. 

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