Anno da record per i Musei Vaticani: nel 2011 è stata superata per la prima volta la soglia dei cinque milioni di visitatori (5.078.004 persone). A questo punto i Musei Vaticani possono dire di stare davvero nel ristretto 'gotha' dei musei mondiali. "In Europa – sottolinea il direttore Antonio Paolucci – i Musei Vaticani giocano il confronto con il Louvre (di gran lunga il museo più visitato con i suoi otto milioni e mezzo di biglietti staccati), con il British di Londra, con l'Hermitage di San Pietroburgo, con il Prado di Madrid". Gli Uffizi, la galleria d'arte antica più celebre e più frequentata d'Italia, riesce a ospitare in un anno 'soltanto' un milione e mezzo di persone.
I Musei del Papa, insomma, appartengono a quella limitatissima cerchia di grandi poli espositivi, "non più di dieci" in tutto il mondo, che "funzionano come attrattori fatali, irrinunciabili, per i migranti del turismo cosiddetto 'culturale'":
I grandi numeri, però, sono proprio l'elemento che oggi costringe a cambiare la "filosofia della tutela". Ecco perché Paolucci annuncia che "il servizio di custodia andrà sempre più qualificato, aggiornato, professionalizzato". Si dovranno inoltre utilizzare "le più avanzate tecnologie digitali e telematiche" per garantire la massima efficacia "alla protezione del patrimonio". I servizi di accoglienza (caffetteria, ristorazione, punti vendita di libri, cartoline e souvenir) dovranno "servire al meglio un popolo così vasto e differenziato di utenti". Va ancora potenziata e qualificata l'offerta didattica, affinché i visitatori "possano capire quello che vedono": ecco quindi i percorsi conoscitivi già attrezzati (anche per ipovedenti e non udenti) e la nuova segnaletica. Va infine affrontata l'usura "inevitabile" delle strutture, delle sale di esposizione, dei pavimenti e delle stesse pareti affrescate.